Prosegue l’emergenza idrica a Messina e con essa anche le polemiche e le richieste di aiuto.
Continuano a esserci, infatti, zone in cui l’acqua manca dal 24 ottobre. A chiedere provvedimenti urgenti è Rosario Santoro, consigliere della II circoscrizione.
“Desidero informare – scrive in una nota – che nella nostra circoscrizione ci sono zone che non hanno ricevuto un goccio d’acqua dal 24 ottobre, tranne un paio di volte con autobotti. Sono le palazzine Iacp dalla A alla I , composte 90 appartamenti con presenza numerosissima di anziani e diversi disabili. Numerose sono state le telefonate effettuate all’ Amam e al Coc quest’ultimo con numero singolo, quasi sempre occupati. La situazione sta diventando allarmante dal punto di vista non solo igienico-sanitario ma anche di ordine pubblico”.
“Altre palazzine – sottolinea – non sono servite da tre quattro giorni, sempre a Minissale il condomino Tulipano solo la palazzina 6.3, poi il complesso Poker ed complesso Opter e le case IACP zona bassa, oltre la zona di Gazzi”.
“Nell’abitato di Contesse – prosegue -, alcune zone non ricevono il prezioso liquido da quattro giorni, vedi complesso Edera, 75 appartamenti in via Adolfo Cel, complesso Faraone di via Contesse, Alba Azzurra 92 A/4 di via Marco Polo, tutta la fascia di via Marco Polo dal ponte di Pistunina a via Contesse e nel momento che c’è stato un piccolo rifornimento in qualche caso per un paio d’ore l’acqua è giunta flebilmente del tutto insufficiente per riempire le autoclavi con il pericolo, mi segnalano, di bruciare i motori delle stesse.”
“Gran parte del Cep – aggiunge – ha avuto un quantitativo minimo del tutto insufficiente, come anche il nuovo piano di zona di S.Lucia sopra Contesse e gran parte della zona medio alta di Zafferia, a cui, adesso, si aggiunge la segnalazione di Pistunina a secco da tre giorni”.
“Quindi, – evidenzia Santoro – ciò significa inefficienza della macchina organizzativa, mal distribuzione delle risorse idriche”.
“Questo comunicato – spiega – vuole rappresentare una sorta di denuncia pubblica nei confronti di tutti i soggetti interessati alla gestione dell’emergenza”.
“Bisogna distribuire meglio l’acqua – conclude Santoro – e se non si può sopperire a questo per difficoltà tecniche. Si prendano tutte quelle decisioni e provvedimenti di allertamento delle strutture nazionali di emergenza. Messina non deve essere meno importante per una problematica simile, nè all’Expo o al Giubileo la dove sono state impiegate risorse umane e finanziarie notevolissime”.
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