Una caccia al tesoro tra i monumenti per scoprire le bellezze della città di Messina, un marchio, “Visit Me”, disegnato appositamente per rappresentare la città dello Stretto e identificare i luoghi di interesse storico e culturale, ma pensato anche per promuovere le imprese locali: così l’assessore Enzo Caruso, punta a rilanciare il turismo nella città dello Stretto.
Ne avevamo parlato già diverso tempo fa, quando ancora era tutto in divenire. Oggi la mappa per la caccia al tesoro tra i monumenti di Messina è disponibile online e presso l’Info point, mentre “Visit Me” è diventato un marchio registrato a tutti gli effetti. E infatti una delibera di Giunta ha stabilito le linee guida per il suo utilizzo da parte delle imprese.
Il marchio è composto da un tridente stilizzato, accompagnato da una bandiera e da una curva che lo avvolge e che rappresenta la Falce del Porto di Messina. Oltre a un blu che ricorda le tinte dell’acqua, il logo riporta i colori simbolo della città, il giallo e il rosso, e richiama la stele della Madonnina del Porto. Il marchio potrà essere richiesto dalle imprese per attestare la zona di produzione dei propri prodotti (o di erogazione dei servizi), che deve essere, appunto, il Comune di Messina.
Le imprese che richiederanno di utilizzare il marchio dovranno essere iscritte al Registro della Camera di Commercio, essere in regola con la normativa in materia di sicurezza e ambiente, e impegnarsi a garantire «il rispetto e la cura dell’accoglienza, cortesia, professionalità e conoscenza della lingua inglese da parte del proprio personale e, in caso di strutture ricettive, ristorazione, bar e di pubblici esercizi, impegno e garanzia al mantenimento del decoro, pulizia e ordine degli spazi esterni, degli ambienti di lavoro e di quelli dedicati all’utenza».
Sempre nell’ambito della promozione del turismo a Messina, oltre alla nuova segnaletica, è disponibile sul sito del Comune la mappa per la caccia al tesoro tra i monumenti e i luoghi di interesse storico più importanti della città. Un vero e proprio percorso di scoperta, tracciato da indizi che si possono seguire semplicemente inquadrando con il proprio smartphone il qr code posizionato nei principali punti di interesse, ricostruendo, così, la storia di una “Messina nascosta”.
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