Tagadà, trasmissione di ‘La 7’, puntata dell’11 Novembre scorso, ospite in studio il presidente della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, che parla di Messina senz’acqua; che spara a zero contro il sindaco di Messina, Accorinti, e contro l’Amam.
Definisce ‘incapaci’ sia il primo che le ‘teste ‘ della seconda. Sul primo: ” Vi pare normale – chiede Crocetta alla giornalista – che il sindaco mi abbia avvisato che nella sua città mancava l’acqua soltanto il 3 ottobre, 4 giorni dopo il guasto alla condotta avvenuto il 30 ottobre?”.
Qui Crocetta si confonde un po’. Sbaglia sia sull’inizio del guasto ( 24 ottobre e non 30), sia sul giorno in cui lo avverte Renato Accorinti (fosse stato il 3 ottobre, il sindaco avrebbe avuto poteri paranormali).
Su Amam, Crocetta ha detto: ” Non sapevano nemmeno come sono gli schemi delle tubazioni. Io, che mi trovavo in Tunisia, ho dovuto avvisare la Protezione Civile regionale e nazionale”.
Crocetta, poi, ironico, critica la dichiarazione di stato d’emergenza: ” Vi pare normale– attacca- che per la rottura di una tubazione venga chiesto lo stato di calamità, di emergenza? Manco fosse stato un terremoto, l’esplosione della centrale di Fukushima. Riparare una tubazione era un problema di 3 giorni. Sono stati degli incapaci per non essere stati in grado per settimane di dare acqua ai quartieri alti della città”.
Queste le dichiarazioni di un critico presidente Crocetta. Al quale, di contro, pare opportuno mettere a confronto quelle del direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa, rilasciate alla trasmissione “Malalingua”, condotta dal giornalista Emilio Pintaldi, che così scrive su Facebook:
” Il direttore generale dell’Amam Luigi La Rosa, ieri ospite di Malalingua, ha consegnato alla protezione civile uno screening sulle condizioni dell’acquedotto di Fiumefreddo. Si tratta della stessa fotografia scattata due anni fa ed inviata alla Regione. In quel documento si comunicava che a Calatabiano c’era pericolo. E che sull’acquedotto di Fiumefreddo incombevano, ieri come oggi, 83 punti di frana simili a quello di Calatabiano. Cioè la Regione sapeva e non ha fatto nulla. E c’è di più. Rispetto al tanto contestato piano B che secondo la Regione Messina non aveva, La Rosa, ha mostrato la lettera con cui due anni fa chiedeva alla Regione e a Sicilia Acque (25% della Regione e 75% di una multinazionale francese) di ripristinare l’acquedotto dell’Alcantara. Era quello il piano B. Ma dalla Regione, anche in questo caso, non arrivò alcuna risposta. Intanto, a Calatabiano, la Protezione civile, ha accertato che il fronte franoso si muove ancora. I sensori hanno registrato nelle ultime 40 ore movimenti per sette millimetri proprio nell’area dove passa la conduttura. Il bypass non dovrebbe essere direttamente coinvolto o quantomeno passa da una zona meno interessata al fenomeno. Tocchiamo ferro”.
Presidente Crocetta, vuole rispondere a La Rosa? Magari prima che una nuova emergenza e rinnovate incapacità riducano a secco la città.
(PaVi)
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