Crisi nel centrodestra. Anche Barbaro e Carbone abbandonano la nave di Ora Messina

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Ora Messina continua a perdere pezzi. Dopo la consigliera comunale Nicoletta D’Angelo è il turno dei colleghi alle municipalità (circoscrizioni) Manuel Barbaro e Giovanni Carbone che, manifestandole la propria solidarietà, traslocano anche loro nel gruppo misto in attesa di più approfondite valutazioni.

Si è scatenato un certo trambusto, negli ultimi giorni, all’interno del centrodestra messinese. Dopo le accuse del sindaco Cateno De Luca contro Luigi Genovese (che starebbe cercando, secondo il Sindaco, di andare a elezioni per “rimettere le mani sulla città”), ben tre membri di Ora Messina (che fa riferimento proprio all’Onorevole) sono passati al gruppo misto. Prima Nicoletta D’Angelo, poi Manuel Barbaro e Giovanni Carbone, rispettivamente consiglieri della V e della III municipalità. Nel mezzo, il cambio di guida all’interno del gruppo consiliare dove la leadership è passata nelle mani di Giandomenico La Fauci.

A pochi giorni, se non a poche ore, dalla discussione in Consiglio Comunale sul Cambio di Passo voluto da Cateno De Luca e dalla votazione della delibera legata alla piattaforma, il Civico Consesso si ritrova quindi a fronteggiare continui scossoni, cambi di casacca e dissidi interni. Un esempio su tutti, il Movimento 5 Stelle, la dura nota inviata da quattro consiglieri (su sette) alla collega Serena Giannetto dopo il suo incontro con il primo cittadino. Ma la nebbia del Cambio di Passo ha avvolto anche il Partito Democratico, i gruppi consiliari che ad esso fanno riferimento (PD e Libera Me) non sembrano aver ancora trovato la quadra.

Intanto, però, il sindaco Cateno De Luca appare più ottimista. Sebbene continui ad agitare sul Consiglio Comunale, e sulla città, lo spettro delle dimissioni (adesso posticipate a marzo), è arrivato a chiedere una maggioranza di 17 consiglieri (su 32) per il Cambio di Passo, uno in più rispetto alla settimana scorsa. Appare plausibile, a questo punto, pensare che la votazione sarà una questione che vedrà in prima linea i singoli consiglieri più che i gruppi nella loro interezza.

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