Per fronteggiare la recente crisi idrica l’Amam ha speso una cifra vicina a 1 milione e 500mila euro. Un conto salato che l’azienda di viale Giostra dovrà onorare, cercando anche di recuperare i crediti vantati sia con enti pubblici e privati, quantificabili in 72 milioni di euro.
Questa mattina il direttore generale dell’Amam Luigi La Rosa ha presenziato la seduta della Commissione Bilancio. Un incontro propedeutico alla discussione del contratto di servizio che, comunque, approderà in Aula con il parere negativo dello stesso organo presieduto da Carlo Abbate. In sala consiliare La Rosa ha sottolineato la necessità di riattivare il recupero crediti per far entrare nelle casse dell’azienda la liquidità necessaria a coprire le spese. Gli interventi effettuati dallo scorso ottobre sulla condotta Fiumefreddo sono finora costati ben 700mila euro. A ciò va aggiunta la fornitura idrica acquistata da Sicilia Acque che fa lievitare la cifra a 1 milione e 500mila euro, nonostante il servizio nel mese di novembre è stato di fatto abbonato dalla stessa Sicilia Acque.
La strada per il recupero dei crediti non è comunque agevole, dovrà infatti essere bandita una nuova gara. E le spese sostenute dall’azienda del presidente Leonardo Termini potrebbero mettere a rischio sia il bilancio che il piano di riequilibrio su cui l’amministrazione comunale punta tutto.
A margine dell’intervento di La Rosa in Commissione Bilancio, il consigliere comunale Giuseppe Santalco ha chiesto la convocazione urgente di un tavolo tecnico con Regione e Sicilia Acque, al fine di concedere alla città di Messina un contributo straordinario per assorbire parte delle spese che l’Amam ha dovuto sostenere.
Andrea Castorina
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