Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia e sindaco di Palermo, risponde alle aspre critiche del sindaco di Messina Cateno De Luca in merito alla sua proposta per la risoluzione della crisi finanziaria in cui versano le ex province dell’Isola.
Ieri, infatti, il Primo Cittadino aveva attaccato duramente il collega, invitandolo a dimettersi se la sua soluzione alla crisi delle ex province siciliane – in qualità di presidente regionale dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani – fosse stata «quella di salvarne alcune e affossarle altre».
Non è tardata, quindi, la risposta di Orlando, pervenuta tramite una nota inviata dall’ANCI: «Ci dispiace che il sindaco di Messina, Cateno De Luca, non sia stato presente all’incontro di oggi (ieri, ndr) a Palazzo d’Orleans sulla situazione finanziaria di città metropolitane e liberi consorzi della Sicilia e ci dispiace anche che qualcuno abbia mal riferito i contenuti dell’incontro».
«La posizione espressa oggi dall’Associazione dei comuni siciliani – ha proseguito – ha evidenziato chiaramente che l’unico modo per superare le gravi difficoltà dei nove enti intermedi della Sicilia sia quello di intervenire per neutralizzare gli effetti del prelievo forzoso imposto dallo Stato. Effetti che hanno determinato in questi anni, come abbiamo più volte evidenziato, una vera e propria discriminazione ai danni delle ex province».
«Nel corso dell’incontro – ha concluso il presidente Orlando – abbiamo anche evidenziato come le proposte di modifica normativa, finalizzate a consentire l’utilizzo degli avanzi di amministrazione, non consentirebbero a tutti gli enti di aria vasta di poter approvare gli strumenti finanziari».
A questo messaggio il sindaco De Luca ha risposto prima con un post pubblicato su Facebook e poi nel corso della seduta straordinaria del Consiglio Comunale tenutasi ieri pomeriggio, sottolineando di non essere stato invitato all’incontro in questione.
«Solo i cretini non cambiano idea – ha concluso il Primo Cittadino di Messina. Prendo atto che il collega Orlando ha cambiato idea e quindi sarà paladino di tutte le ex province siciliane».
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