Si dichiara fiducioso il presidente della Regione, Nello Musumeci, il quale prospetta e si auspica la revoca della zona rossa per la Sicilia, che nei prossimi giorni potrebbe diventare arancione. A rassicurare il Governatore, i dati degli ultimi giorni che segnalano una diminuzione dei nuovi casi giornalieri.
Nella giornata di ieri, lunedì 25 gennaio 2021, il presidente della Regione Siciliana è intervenuto alla trasmissione di Rai1 “Oggi è un altro giorno” per parlare di coronavirus e vaccini. Interpellato sull’andamento dell’epidemia in Sicilia, Nello Musumeci ha sottolineato che i dati iniziano ad essere incoraggianti e che per la prossima settimana la regione potrebbe «tornare a respirare in zona arancione».
«La zona rossa non è stata un capriccio – ha affermato Nello Musumeci –, ma una necessità: eravamo arrivati a 1.970 contagiati e a oltre 40 morti al giorno. Non potevamo restare a guardare. Siamo all’ultima settimana di zona rossa e per fortuna i dati cominciano ad essere incoraggianti, anche se il numero delle vittime rimane ancora alto. Sono fiducioso: se il calo dovesse essere costante potremmo anche revocare la zona rossa e tornare a respirare nella zona arancione». L’ordinanza con cui il Ministro della Salute ha dichiarato la regione zona rossa scadrà il 31 gennaio 2021.
A confermare quanto detto dal Presidente della Regione Siciliana, i dati elaborati dall’Ufficio Statistica del Comune di Palermo, secondo cui emergono i primi segnali di un rallentamento dell’epidemia covid-19 in Sicilia. I nuovi positivi sono diminuiti rispetto alla settimana precedente, mentre sono cresciuti meno i ricoverati e i deceduti. Ad aumentare ancora, però, gli ingressi in terapia intensiva.
Nel corso della trasmissione, si è trattato però anche il tema dei controlli sul territorio: «Ho incontrato i Prefetti dell’Isola – ha spiegato Nello Musumeci – per esortarli a maggiori controlli sul territorio, e mi è stato assicurato che saranno impiegate ulteriori risorse». Nei giorni scorsi, infatti, il Presidente della Regione Siciliana aveva mostrato apprensione per una «eccessiva mobilità, soprattutto nelle tre aree metropolitane».
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