La Sicilia resta zona gialla e il presidente della Regione, Nello Musumeci, proroga l’ultima ordinanza fino al 5 marzo e riconferma le misure di contrasto al coronavirus già in vigore, nonché i controlli per chi arriva sull’Isola. Restano attivi, inoltre, i drive in per i tamponi rapidi, come quello allestito presso l’ex Gasometro di Messina.
Avrà validità da oggi, lunedì 1 al 5 marzo la nuova ordinanza del Governatore della Sicilia Nello Musumeci, che riconferme le misure della zona gialla. Successivamente, dovrebbero arrivare le nuove disposizioni del primo Dpcm Draghi. Prorogate, dunque, le misure di contenimento del covid-19. Rimane il coprifuoco tra le 22.00 e le 5.00, rimangono le norme che regolano il distanziamento. I centri commerciali dovranno ancora usare i “contapersone” per contingentare gli ingressi. I titolari degli esercizi pubblici, in accordo con l’Asp e attraverso le associazioni di categoria, possono disporre settimanalmente e su base volontaria l’esecuzione dei tamponi nei drive in disponibili per i dipendenti che svolgono attività a contatto con il pubblico.
Come anticipato, inoltre, restano operativi tutti i controlli e i drive-in per l’esecuzione dei tamponi rapidi riservati a chi entra in Sicilia. Resta attiva, inoltre, la piattaforma Sicilia Coronavirus, attraverso cui chi arriva in Regione è tenuto a registrarsi.
Cosa deve fare chi entra in Sicilia?
Come previsto dall’ordinanza del 15 febbraio, chi entra in Sicilia è tenuto a registrarsi sulla piattaforma Sicilia Coronavirus, dovrà avere con sé l’esito del tampone rino-faringeo effettuato nelle 48 ore antecedenti l’arrivo sull’Isola. In alternativa, potrà sottoporsi a tampone rapido presso un drive in, oppure ancora dovrà porsi in isolamento fiduciario per 10 giorni.
Queste regole non valgono per i pendolari; le forze dell’ordine; gli autotrasportatori e il personale delle imprese che assicurano la continuità della filiera agro-alimentare e sanitaria; gli equipaggi dei mezzi di trasporto; le categorie di lavoratori che, durante il periodo di vigenza dell’Ordinanza, per ragioni di lavoro, transitano in entrata ed in uscita dalla Regione al territorio nazionale e viceversa, per un tempo non superiore a quattro giorni.
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