La suddivisione dell’Italia in tre “fasce di rischio” con misure differenziate disposta dal nuovo Dpcm Conte ha generato non poca confusione su cosa si può e cosa non si può fare nelle singole regioni. Per sciogliere i dubbi dei cittadini, il Governo ha dedicato una pagina alle “faq”, le “domande frequenti”. Vediamo le risposte dell’esecutivo sulla “zona arancione”, in cui rientra la Sicilia.
Posso andare a trovare i miei parenti? Posso entrare in pizzeria per ordinare cibo d’asporto? Quali sono le regole valide nella mia area per gli spostamenti? Sono queste alcune delle domande cui il sito del Governo risponde attraverso la pagina delle Faq (Frequently asked questions). Vediamo le principali, suddivise per argomento.
Covid, cosa prevede il Dpcm Conte per la zona arancione: le faq
Quali sono le regole per la zona arancione?
Bar, alberghi e ristoranti
Nella mia area sono aperti ristoranti, pizzerie, pasticcerie e altre attività di ristorazione? È consentito il consumo di cibi e bevande al loro interno?
No. Nella zona arancione è possibile accedere a bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie e attività analoghe solo per ordinare e prendere cibo da asporto. «L’ingresso e la permanenza da parte dei clienti – si legge nelle faq – sono consentiti esclusivamente per il tempo strettamente necessario ad acquistare i prodotti per asporto e sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio. Non sono comunque consentiti gli assembramenti né il consumo in prossimità dei locali».
Sono sospese le attività di somministrazione di alimenti e bevande e di ristorazione svolte da centri culturali, centri sociali e centri ricreativi a favore del proprio corpo associativo?
Sì, perché le attività di centri culturali, centri sociali e centri ricreativi sono sospese, di conseguenza lo sono anche quelle di somministrazione di alimenti e bevande e di ristorazione che avvengono al loro interno a favore dei membri dell’associazione di riferimento.
La sospensione delle attività di ristorazione disposta nelle zone c.d. arancioni e rosse, si applica anche ai ristoranti negli alberghi con riferimento ai clienti ivi alloggiati?
No. I ristoranti degli alberghi sono aperti per i clienti che vi alloggiano, anche nelle zone arancioni e rosse. Negli alberghi che non dispongono di un servizio di ristorazione, ma si rivolgono all’esterno, il cliente potrà usufruire solo di asporto o consegna a domicilio con consumazione nella struttura alberghiera.
Riunioni di condominio
È consentito svolgere le riunioni di condominio in presenza?
Sì, ma è fortemente consigliato svolgere la riunione dell’assemblea in modalità a distanza.
Nella nozione delle fiere, vietate dal Dpcm, rientrano anche manifestazioni locali con prevalente carattere commerciale?
Sì, quindi, per esempio sono vietati i cosiddetti mercatini di Natale.
Spostamenti
Quali sono le regole valide nella mia area per gli spostamenti? Ci sono dei divieti? Si può uscire per andare al lavoro? E a trovare parenti o congiunti?
Nella zona arancione (e quindi in Sicilia) è possibile circolare tra le 5 e le 22 all’interno del proprio Comune senza dover giustificare lo spostamento o avere con sé l’autocertificazione. Per gli spostamenti fuori comune le regole sono spiegate qui.
Inoltre, si legge nelle faq: «Con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza. È consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi».
Gli spostamenti devono essere giustificati in qualche modo? È necessario produrre un’autocertificazione?
«Dalle 5.00 alle 22.00 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio comune. Per spostamenti verso altri Comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti, anche mediante autocertificazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata».
Posso andare ad assistere un parente o un amico non autosufficienti?
Sì, è una condizione di necessità e quindi non sono previsti limiti orari.
Sono separato/divorziato, posso andare a trovare i miei figli minorenni?
Sì, spiega il Governo, «gli spostamenti per raggiungere i figli minorenni presso l’altro genitore o comunque presso l’affidatario, oppure per condurli presso di sé, sono consentiti anche tra Comuni di aree differenti». Per gli spostamenti in comuni differenti dal proprio occorrerà cercare di scegliere la via più breve.
È possibile fare la spesa in un comune diverso da quello in cui si abita?
Solo ed esclusivamente se i beni o i servizi che si intende acquistare non sono disponibili nel proprio comune. «Laddove – si specifica – il comune non disponga di punti vendita (o, per esempio, dell’ufficio postale), o sia necessario acquistare generi di prima necessità non reperibili nel comune di residenza o domicilio, lo spostamento è consentito solo entro tali stretti limiti, che dovranno essere autocertificati».
È possibile raggiungere la seconda casa?
Sì, se la seconda casa si trova nel proprio comune. Altrimenti è consentito «solo se dovuto alla necessità di porre rimedio a situazioni sopravvenute e imprevedibili (quali crolli, rottura di impianti idraulici e simili, effrazioni, ecc.) e comunque secondo tempistiche e modalità strettamente funzionali a sopperire a tali situazioni.
Posso usare l’automobile con persone non conviventi?
Sì. Occorre però rispettare determinate regole. Nel sedile accanto al guidatore non deve esserci nessuno, quindi i passeggeri devono stare dietro e possono essere al massimo «due per ciascuna ulteriore fila di sedili posteriori». Tutti i passeggeri devono indossare la mascherina. L’obbligo di indossare la mascherina può essere derogato nella sola ipotesi in cui la vettura risulti dotata di un separatore fisico (plexiglas) fra la fila anteriore e posteriore della macchina».
Lavoro e spostamenti
È obbligatorio utilizzare strumenti di protezione individuale per i professionisti in studio?
Sì, ma non solo nella zona arancione. In tutti i luoghi chiusi diversi dalle abitazioni private è obbligatorio indossare la mascherina «ad eccezione dei casi in cui l’attività si svolga individualmente e sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi».
Cosa significa “comprovate esigenze lavorative”? I lavoratori autonomi come faranno a dimostrare le “comprovate esigenze lavorative”?
«È sempre possibile uscire per andare al lavoro – si legge nelle faq –, anche se è consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. “Comprovate” significa che si deve essere in grado di dimostrare che si sta andando (o tornando) al (dal) lavoro, anche tramite l’autocertificazione».
Se abito in un Comune e lavoro in un altro, posso fare “avanti e indietro”?
In questi casi lo spostamento è giustificato per esigenze lavorative, se non è possibile lavorare da casa.
Altre FAQ e maggiori informazioni
Le altre risposte alle domande frequenti sono disponibili a questo link.
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