Adesso è ufficiale: il presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm, datato 7 settembre 2020, che proroga le misure di contenimento del coronavirus fino al 7 ottobre 2020. Cosa cambia? Non molto. Restano chiusi stadi e discoteche, le mascherine rimangono obbligatorie al chiuso e all’aperto (in determinate circostanze) e si conferma l’obbligo di sottoporsi a test sul covid di rientro dai paesi a rischio. Qualche novità, invece, per le “coppie internazionali”, che avranno la possibilità di ricongiungersi.
Firmato ieri, lunedì 7 settembre 2020, come si anticipava, il nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (o Dpcm) si limita sostanzialmente a prorogare le misure di contenimento del coronavirus emanate precedentemente. Si confermano i contenuti dell’ultima ordinanza del Ministro della Salute Roberto Speranza riguardo l’uso delle mascherine, così come le misure per chi rientra in Italia dai paesi considerati “a rischio”. Torna, però, l‘autocertificazione per alcuni casi particolari.
Vediamo i dettagli.
Mascherine obbligatorie: quando, dove e chi invece può non indossarle
Come anticipato, viene riconfermato l’obbligo di indossare le mascherine in luoghi chiusi aperti al pubblico (tra cui anche i mezzi come bus e tram) e all’aperto, quando non sia possibile mantenere la distanza di sicurezza. Permane, l’obbligo di indossare la mascherina dalle 18.00 alle 6.00 nei luoghi in cui maggiore è il rischio che si creino assembramenti (per esempio i luoghi della movida). Sono esclusi, come da precedenti provvedimenti, i bambini al di sotto dei 6 anni e le persone con disabilità.
Coronavirus, viaggi e rientri dall’estero: cosa dice il dpcm del 7 settembre 2020
Le principali novità del dpcm del 7 settembre 2020 riguardano, però, i viaggi e in particolare le “coppie internazionali”. Coloro che hanno una stabile relazione affettiva, ma non convivono, posso rientrare anche da paesi finora “off limits” a patto che presentino un’autocertificazione attestante che andranno a stare da una persona con cui hanno, appunto, «una stabile relazione affettiva». L’autocertificazione servirà anche per comunicare alle ASL (ASP, nel caso della Sicilia) il proprio rientro e sarà obbligatoria una quarantena di 14 giorni.
Gli Stati per cui era vietato l’ingresso in Italia sono: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica dominicana, Serbia, Colombia.
Chi arriva in Italia da Croazia, Grecia, Malta e Spagna deve fare obbligatoriamente il tampone. Chi arriva da Romania e Bulgaria deve stare in quarantena. Per quel che riguarda il tampone, le regole sono quelle che avevamo anticipato: per rientrare sul territorio nazionale occorrerà avere effettuato un tampone (con esito negativo) nelle 72 ore precedenti. In alternativa, sarà possibile sottoporsi a tampone all’aeroporto, al porto o alla frontiera, entro 48 ore dall’arrivo in Italia. Una terza possibilità è quella di richiedere il tampone alle Azienda Sanitarie locali o nei drive-in disponibili. In entrambi questi ultimi casi il soggetto dovrà stare in isolamento fiduciario.
Mezzi pubblici e scuolabus
Per quel che riguarda i mezzi pubblici – siano bus, treni o tram – questi dovranno viaggiare occupando non più dell’80% dei posti disponibili in base alla propria capienza. Gli scuolabus, invece, potranno viaggiare a piena capienza ma solo se i ragazzi non staranno a bordo per più di 15 minuti. In entrambi i casi, le mascherine sono obbligatorie.
Stadi, discoteche e partite
Si confermano le disposizioni date dal Ministero della Salute: fino al 7 ottobre 2020 gli stadi e le discoteche restano chiusi e le partite (per esempio, di calcio) verranno giocate senza il pubblico presente.
Qui il link al testo completo.
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