Rapporti contrastati quelli tra il Comune e il Demanio regionale marittimo. Ad avviare un’ “indagine” sui recenti conflitti nell’attribuzione del diritto di gestione della “Falce” del porto è il consigliere comunale, Libero Gioveni.
«Nei rapporti con il Demanio regionale marittimo il Comune di Messina non è affatto messo bene», esordisce il Consigliere comunale.
«Il Demanio marittimo – spiega −, che fa capo all’assessorato regionale Territorio e Ambiente, ha la tutela e la gestione di tutta la costa messinese ad eccezione del tratto compreso fra il torrente Portalegni – Cannizzaro ed il torrente Annunziata, che è invece di esclusiva competenza dell’Autorità Portuale».
«Ebbene – prosegue Libero Gioveni −, il Comune di Messina sembra non versi più da anni i canoni concessori al Demanio marittimo, nonostante le agevolazioni fiscali riconosciute a Palazzo Zanca che, quindi, sarebbe tenuto a pagare soltanto il 10% degli oneri per l’occupazione di aree demaniali».
«Un esempio è dato dall’occupazione per il mini autodromo dello Stretto – sottolinea Gioveni − per il quale, appunto, da oltre un decennio il Comune non versa più il relativo canone nelle casse regionali».
«Tuttavia – afferma −, l’Ufficio Demanio marittimo ha inoltrato il 25 marzo scorso a questo Dipartimento Demanio e Patrimonio una proposta di adesione a transazione di credito derivante da occupazione di aree demaniali che potrebbe essere definita versando nelle casse regionali la somma complessiva di € 96.748,21».
Pertanto, alla luce di quanto “scoperto”, il consigliere comunale, Libero Gioveni, chiede all’assessore al Demanio e Patrimonio e politiche del mare, Sebastiano Pino, all’assessore al Bilancio, Guido Signorino e, per conoscenza al sindaco, Renato Accorinti, «i motivi di questi ritardi nel pagamento del debito frutto della predetta transazione; a quanto ammontano complessivamente i debiti con il Demanio regionale marittimo e se, risultando fra quelli censiti nell’ultimo piano di riequilibrio per il quale si attende l’esito del Ministero, la suddetta proposta di transazione li sanerebbe tutti; se è nelle intenzioni di codesto Dipartimento aderire alla transazione al fine di evitare possibili contenziosi ad ulteriore pregiudizio per le casse comunali».
(278)