Cateno De Luca critica aspramente la proposta presentata da Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia, per risolvere la crisi delle ex province dell’Isola e attacca duramente il Sindaco di Palermo invitandolo a dimettersi se la sua intenzione è quella di “salvare alcune ex province e affossarne altre”.
Già stamattina durante la protesta svoltasi sotto il Palazzo della Regione, a Palermo, il sindacalista del CSA Santino Paladino aveva commentato negativamente la proposta in questione: «Non possiamo accettare – ha dichiarato – il decreto legge predisposto dall’ANCI perché salverebbe 5 province su 9. Siamo tutti nella stessa barca e ritengo che questo non possa essere accettato». Tra le 4 escluse ci sarebbe anche Messina.
Gli fa eco, dalla propria pagina Facebook, sulla quale ha condiviso il link dell’intervento di Paladino, il sindaco metropolitano Cateno De Luca, che sottolinea: «Se il Presidente di ANCI Sicilia, Leoluca Orlando, vuol giocare una partita per salvare alcune ex province ed affossarne altre è meglio che si dimetta subito – ha tuonato. Noi siamo abituati a fare gioco di squadra e non a giocare “a futti cumpagni”!».
Di contro, secondo quanto affermato dal sindaco di Messina «la soluzione legislativa concordata con il sottosegretario dell’Economia Alessio Villarosa e consegnato all’onorevole Matilde Siracusano ed alla senatrice Urania Papateu», sarebbe la scelta ideale perché consentirebbe di mettere in salvo tutte e 9 le ex province, oggi liberi consorzi e città metropolitane.
«Chiedo a tutti i parlamentari siciliani che siedono a Roma – ha concluso Cateno De Luca – di pretendere dal Governo Nazionale un decreto enti locali di urgenza oppure un emendamento al decreto in discussione al Senato su quota 100 e reddito di cittadinanza».
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