La Città Metropolitana di Messina ha ufficialmente acquisito l’ex Città del Ragazzo di Gravitelli. Dopo quasi due anni di trattative, l’ex provincia si è aggiudicata il bene per tre milioni e mezzo di euro, un prezzo inferiore a quanto inizialmente previsto, e gli darà nuova vita con il “Progetto dopo di noi”, la legge del 2016 che garantisce una effettiva continuità nel percorso di vita delle persone con disabilità grave rimaste prive di familiari, creando una cittadella inclusiva a servizio delle persone con disabilità.
«Abbiamo acquistato la Città del Ragazzo – ha detto il sindaco metropolitano di Messina, Cateno De Luca. Salvo Puccio ha curato l’acquisto per conto della Città Metropolitana. Voglio ringraziare il giudice competente il dottor Minutoli che è stato celere nella conclusioni delle procedure perché avevamo necessità di perfezionare gli atti».
Il Primo cittadino, recatosi sul posto giovedì 13 gennaio insieme all’assessore alla Cultura, Enzo Caruso, ha spiegato il percorso che ha portato all’acquisto degli immobili. «Questa struttura – ha aggiunto – faceva parte di un compendio del fallimento di una fondazione e ci siamo proposti con la Città Metropolitana di acquistarlo. Questa cittadella è stata realizzata con donazioni e attività caritatevoli di Padre Nino Trovato. Il nostro interesse era che rimanesse con finalità pubblicistiche e abbiamo preso contatti con i delegati del dottor Minutoli, facendo una proposta».
L’ex Città del Ragazzo a Gravitelli conta circa 200.000 metri quadrati di terreno, di cui 9.000 di spazi coperti. «Qui – conclude il Sindaco – siamo nel cuore della città, a Gravitelli. Immaginate il valore strategico di tutto questo compendio immobiliare. Noi lo abbiamo acquistato con 3 milioni e mezzo di euro».
«È una città nella città – ha detto l’assessore Caruso. Questa struttura, che prima era dedicata ai bambini orfani di guerra, col tempo è stata proiettata al servizio degli anziani, c’è anche una scuola, una tipografia e un meraviglioso teatro. Nasce nel dopoguerra, quando Padre Nino, con la missione di dare una mano agli orfani e di dare un posto dove formarsi per il loro futuro, realizza questa città con l’officina per la saldatura e la falegnameria. Tanti ambienti lui riuscì ad avere grazie alla sua vicinanza a monsignor Paino».
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È sicuramente una bella notizia che apre il cuore a nuove speranze. Confido nella generosità di tanti giovani che potranno animare questa struttura rinnovata con la sensibilità e l’amore per la vita preziosa in tutte le sue forme.