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Casa di Vincenzo, Santisi: ” Riaprirà al meglio”. Faranda interroga

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Nemmeno uno dei luoghi più cari all’amministrazione Accorinti è sfuggito dalla morsa di topi e pulci. La “Casa di Vincenzo”, struttura che ospita durante la notte i numerosi senzatetto della città, da sabato scorso  ha chiuso i battenti per problemi di natura igienico – sanitaria. Il dormitorio, ricavato da un vecchio stabile dei Magazzini Generali, la situazione era diventata insostenibile anche a causa dell’emergenza idrica che sicuramente non ha aiutato i volontari a rendere pulita e abitabile la struttura.

Gli ospiti sono stati momentaneamente trasferiti in alcune aule dell’Istituto “Dina e Clarenza” compreso nel plesso dell’ex Colle Reale. Adesso si attende l’intervento del Comune per ridare un luogo sicuro ai tanti disperati che rischiano di dover tornare a passare la notte in strada a quasi due anni dall’inaugurazione del rifugio.

Sulla vicenda interviene con una nota l’assessore ai Servizi Sociali Nina Santisi sgombrando il campo da ulteriori polemiche. ““Gli ospiti della Casa di Vincenzo sono stati temporaneamente trasferiti all’ex scuola Dina e Clarenza, struttura accogliente, nella quale lo stesso ente gestore continua intanto a portare avanti il servizio per i senza fissa dimora. Una struttura di accoglienza come la Casa di Vincenzo, ha bisogno di ordinarie e periodiche disinfestazioni contro parassiti che si nascondono nei bagagli (valigie, zaini, borse degli ospiti). Il trasferimento temporaneo degli ospiti, oltre che consentire la disinfestazione, servirà anche a realizzare piccoli lavori strutturali che miglioreranno l’accoglienza dei locali. Al termine dei lavori e della disinfestazione, a carico dell’amministrazione comunale, gli ospiti torneranno ad essere accolti nella Casa di Vincenzo, struttura che rappresenta per l’amministrazione un servizio essenziale per le persone più fragili della nostra città. Speriamo con questa precisazione di avere chiarito la questione.”

Intanto il consigliere comunale Daniela Faranda punta il dito contro le modalità con cui il Comune ha gestito la struttura. “Ci sono non pochi aspetti che ritengo andrebbero chiariti.Per questa ragione ho voluto interrogare il sindaco e l’assessore al ramo. In primis mi preme comprendere se sia nell’intenzione dell’amministrazione rinnovare o meno la collaborazione con la cooperativa S.Maria della Strada che gestisce la struttura, quali concrete azioni l’ assessore ai Servizi Sociali ha messo in atto per la gestione della crisi della Casa d’accoglienza la Casa di Vincenzo e quale personale del Dipartimento Servizi Sociali sia stato investito e/o delegato per la gestione de i rapporti con l’Ente gestore”

“Desidero – continua l’esponente Ncd –  conoscere le ragioni che hanno portato alla decisione di trasferire il ricovero alla scuola Dina e Clarenza e di essere messa a parte delle condizioni igienico sanitarie in cui versa la sede originaria del ricovero”. Circa la momentanea dismissione dell’area dei magazzini generale, la Faranda commenta: “A questa decisione si è giunti, come è noto, per via della presenza di pulci e topi, come la stampa ha riportato in questi giorni, e a seguito di ciò sarebbe bene comprendere se esista o meno una documentazione sanitaria che attesti la necessità di chiudere la struttura”. Infine, aggiunge: “ho invitato l’esecutivo a partecipare il consiglio dello schema di convenzione che regolamenta i rapporti tra l’ente gestore della “Casa di Vincenzo” ed il Comune di Messina. Tengo a puntualizzare che riconosco a padre Pati grande merito per la qualità dei servizi che la sua associazione eroga a favore dei minori del circuito penale, ai senzatetto, alle ragazze madri, ai minori in stato d’abbandono, dunque, chiedo se il Comune ha rispettato i termini della convenzione con Santa Maria della Strada, a tutela degli ospiti ma anche degli operatori”.

“Per questo – conclude – reputo pressante l’esigenza di fare chiarezza, giacché la convenzione per l’accoglienza dei senzatetto, scadrà al termine del mese in corso e non si è ancora provveduto ad un rinnovo, come evidenziato dallo stesso padre Pati il quale, tra l’altro, ha già segnalato l’urgenza all’assessore ai Servizi sociali Santisi. In termini strettamente economici, oltretutto, le somme stanziate dalla Regione non sono ancora nella disponibilità del gestore e, ad oggi, questi è ancora in attesa di poter acquisire i fondi essenziali per la sopravvivenza del servizio di accoglienza di senzafissa dimora che ivi trovano ricovero”.

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