Capo Peloro: parcheggi a pagamento e pass. Le perplessità di un lettore

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Fa ancora discutere la scelta dell’Amministrazione Comunale di interdire il parcheggio delle auto ai bagnanti all’interno della riserva naturale di Capo Peloro. Una misura adottata per risolvere i numerosi disagi provocati ai residenti da soste selvagge. Un lettore ci scrive per sottolineare la questione riguardante i pass concessi ai residenti per l’utilizzo dei parcheggi nell’area vietata al resto dei cittadini.

Ma Costantino Micali, non scrive solo a Normanno; espone, infatti, le sue perplessità direttamente al procuratore della Repubblica i Meddina.

Di seguito, la lettera:

«Sono un cittadino che ogni stagione estiva ama fare i bagni, con i propri famigliari,  nello incomparabile tratto di mare di Torre Faro.

Per il vero, un numero incalcolabile di altri messinesi ne sente parimenti il fascino e si riversa nella zona occupando per il posteggio delle rispettive auto tutti gli spazi disponibili.

Non sorprende, pertanto, che l’Amministrazione Comunale abbia adottato, nei giorni scorsi, adeguati provvedimenti per disciplinare il parcheggio dei veicoli e rendere agevole l’accesso alla spiaggia.

Ne dà conto il giornale online “Normanno” nelle pagine opportunamente allegate alla presente.

Fin qui tutto sembra regolare e meritevole di apprezzamento:  ma non è così!

Nessuno ha finora spiegato, infatti, i motivi per cui sono stati elargiti dei “pass” ai residenti consentendo loro di parcheggiare liberamente e, soprattutto, gratuitamente i propri veicoli. Un privilegio, questo, non soltanto a mio avviso, assolutamente ingiustificato.

Le misure adottate per porre rimedio a questa caotica situazione non hanno causato alcun particolare disagio ai proprietari delle abitazioni ubicate nella fascia costiera, essendo le stesse raggiungibili, come sempre è avvenuto, attraverso il normale percorso stradale. Va tenuto presente, per altro, che la vicinanza di queste abitazioni alla spiaggia, si concretizza per i rispettivi proprietari, in relazione alla possibilità di fare i bagni, in un effettivo vantaggio rispetto alle altre persone che abitano in edifici costruiti in zone lontano dal mare.

A questo vantaggio si aggiunge inspiegabilmente il beneficio dei due “pass” concessi a ciascuno di loro dal Comune.

Perché essi non debbono pagare il posteggio analogamente a tutti gli altri conducenti dei veicoli?

Quale lesione del loro diritto di proprietà o quale limitazione nell’esercizio di tale diritto essi hanno subito in conseguenza della nuova disciplina relativa ai posteggi?

Si può riconoscere il loro disagio di posteggiare eventualmente anche a notevole distanza dalle loro rispettive abitazioni ma occorre subito precisare che trattasi dello stesso disagio che sopportano tutte le persone costrette a posteggiare i loro veicoli non proprio vicino al mare quando si accingono a fare i bagni.

Per quale motivo queste ultime debbono essere discriminate ed i proprietari delle abitazioni, invece, privilegiati con i due “pass”?

Inoltre: perché due “pass” a 600 persone quando gli stalli sono appena 200? Ciò premesso e puntualizzato, mi permetto solo di segnalare l’opportunità di un’approfondita verifica per accertare se nei fatti sopra descritti siano riscontrabili profili di rilevanza penale».

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