Quanto sarebbe bello passeggiare per un borgo marinaro, girare l’angolo e trovarsi davanti ad un’opera d’arte? A Messina, in particolare a Capo Peloro, tutto questo è possibile. In occasione dell’edizione 2025 del Festival degli Aquiloni, l’artista Demetrio Di Grado ha donato sette sue opere, realizzate in altrettante viuzze. Così Capo Peloro non è più solo uno spazio geografico: diventa una galleria diffusa, un museo all’aperto, un racconto che si attraversa a piedi.
«Tutte le opere che fanno parte di questo circuito tendono a solleticare la coscienza di chi le guarda e avrà la possibilità di fruirne» ci spiega Demetrio Di Grado.

Le sette opere non sono state inserite secondo un percorso predefinito ma realizzate laddove le autorizzazioni private sono state concesse: sui muri di viuzze, nei vicoli, nelle stradine che raccontano il vivere quotidiano, punti dove i camminatori curiosi possono imbattervisi quasi per caso con la sua arte. Ogni opera è un invito: arresta il passo, osserva, leggi il messaggio che si appoggia agli occhi del soggetto.
«Tutto nasce dalla nostra società dal mondo che ci circonda – continua Demetrio Di Grado. Attingo da vecchie riviste per partire dal passato e restituire un presente contemporaneo».

Lo abbiamo intervistato davanti una delle sue opere: “Errante visionario”: un bambino che corre libero con il suo aquilone. «In questo momento storico di grande preoccupazione, ho voluto regalare un attimo di spensieratezza in occasione della settimana edizione del Festival degli Aquiloni di Capo Peloro e ringrazio la Pro Loco Capo Peloro per avermi fortemente voluto» ha affermato ai microfoni di Normanno.

L’importanza di questo gesto va ben oltre la bellezza estetica: è un regalo alla città di Messina, alle sue persone. È un invito a guardare il territorio con occhi nuovi, a riconoscerne le potenzialità, a prendersene cura come fosse un libro aperto da leggere insieme. È un atto di fiducia: l’arte non resta rinchiusa nei musei ma esce, si imprime nei muri, si fa vicina.

E quando arte e territorio si incontrano, accade qualcosa di magico: il quotidiano si trasforma in stupore. Le opere di Demetrio Di Grado invitano i passanti alla scoperta, alla riflessione, a un dialogo intimo con l’arte.
Demetrio Di Grado si definisce uno Analog Street Collage Artist e il suo linguaggio artistico parte da frammenti carta, fotografie vintage, ritagli di riviste, parole che insieme creano stratificazioni applicate direttamente sui muri che riescono a toccare l’anima di chi li guarda.

Tra le opere realizzate a Capo Peloro c’è anche “Contraddittoria” che mostra il volto di una bambina e alcuni dei simboli della città dello Stretto: il Pilone, la Cattedrale, la statua del Don Giovanni d’Austria e l’immancabile Pilone. Ad aggiungere intensità i colori giallo e rosso.

La mappa interattiva per trovare gli Street Collage a Capo Peloro
Non resta che ritagliarsi un po’ di tempo libero e raggiungere Capo Peloro per regalarsi una passeggiata tra l’arte di Demetrio Di Grado.
L’itinerario che vi suggeriamo prevede di iniziare dall’opera “Contradditoria”, realizzata nel parcheggio delle Torri Morandi, per poi proseguire verso la sede del social cafè Casa Peloro dove, nella viuzza adiacente, si trova “Errante visionario”. Proseguendo verso l’interno del borgo, vicino la frazione “Torre Faro” dell’istituto comprensivo “Evemero da Messina” (in via Scuole) si trova “Non si può vivere senza sogni”.
Via Spinella vi condurrà ad altre tre opere: “Tumultuoso” e “Colpevole”, realizzate una accanto all’altra (in via Borello) e “Insegnarti ad amare” (nei pressi di via Cortile dei Marinai). In via Palazzo, poco prima della piazzetta della Chiesa della Madonna della Lettera, sarà infine possibile ammirare “Non sai niente di me”.

Se non conoscete bene il borgo di Torre Faro, basterà utilizzare la mappa interattiva che noi di Normanno abbiamo realizzato per facilitarvi l’esperienza. Vi basterà cliccare su ogni puntatore per scoprire l’opera che si trova in quell’esatto punto.
A voi la scelta se seguire il nostro itinerario o “perdersi” tra le viuzze di Capo Peloro e imbattersi, quasi per caso, nell’arte di Demetrio Di Grado.
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