cannabis terapeutica gratis in sicilia

Cannabis terapeutica gratis in Sicilia. I Radicali: «Troppi i pazienti esclusi»

Pubblicato il alle

2' min di lettura

La notizia è recente, ma già fa discutere. La cannabis terapeutica sarà gratis in Sicilia ma, secondo il partito dei Radicali Italiani il decreto varato dall’Assessorato Regionale alla Salute non è adeguato perché lascerebbe fuori troppi pazienti che ne hanno bisogno.

Il decreto è stato approvato pochi giorni fa. I farmaci a base di cannabinoidi potranno essere prescritti e rimborsati in Sicilia a pazienti affetti da alcune malattie, come ad esempio la sclerosi multipla, che causano dolore cronico, associato a spasticità o neuropatico.

Ma secondo Massimiliano Iervolino e Giulia Crivellini, Segretario e Tesoriera di Radicali Italiani: «La platea di pazienti che può ottenere il rimborso della cannabis prescritta per uso terapeutico, in Sicilia, è estremamente limitata. A restarne esclusa è la maggior parte dei pazienti che non ha alternativa alla cannabis, poiché non può trattare alcuni sintomi coi farmaci tradizionali. Non solo: non è prevista una formazione specifica dei medici e la cannabis non continua a non essere coltivabile nella regione».

«I criteri di accesso alla rimborsabilità – proseguono –, eccessivamente restrittivi, devono essere rivisti ed è necessario lavorare, parallelamente, a un piano complessivo sulla cannabis terapeutica, dalla formazione degli operatori sanitari alla produzione locale del principio attivo. A beneficiarne sarebbe l’intera comunità, sia in termini economici che di legalità».

«Ancora una volta – sottolineano – i pazienti dovranno affidarsi alla volontà e alla capacità dei medici di trovare un appiglio, quando ciò che rivendicano è un loro diritto. Se l’intenzione dell’assessorato era questa fin dall’inizio, mi chiedo a cosa sia servita l’istituzione di un Tavolo ad hoc».

Secondo quanto previsto dal provvedimento, spiegano i Radicali Italiani, non potranno usufruire del rimborso i pazienti che ne hanno bisogno per ottenere i seguenti effetti: «Effetto anticinetosico e antiemetico nella nausea e vomito, causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per Hiv, che non può essere ottenuto con trattamenti tradizionali; effetto stimolante dell’appetito nella cachessia, anoressia, perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da Aids e nell’anoressia nervosa, che non può essere ottenuto con trattamenti standard; effetto ipotensivo nel glaucoma resistente alle terapie convenzionali;la riduzione dei movimenti involontari del corpo e facciali nella sindrome di Gilles de la Tourette che non può essere ottenuta con trattamenti standard». Questo, concludono, nonostante tali impieghi siano già riconosciuti dal decreto ministeriale del 2015.

(166)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.