camera di commercio

Camera di Commercio. Polemiche in casa: tutti si rivolgono a Crocetta

Pubblicato il alle

4' min di lettura

camera di commercioLe polemiche sulla Camera di Commercio sembrano non trovare soluzioni. Cresce la tensione fra Confcommercio e Regione, e i lavoratori rivendicano l’accorpamento. I segretari generali confederali di Cgil, Cisl e Uil, rispettivamente Lillo Oceano, Tonino Genovese e Carmelo Catania hanno scritto al presidente della Regione Rosario Crocetta e all’Assessore alle Attività Produttive Vancheri sottolineando «il clima di incertezza, allarme sociale e confusione che si è creato negli ultimi giorni a Messina».

«Riteniamo – evidenziano – che si stiano sovrapponendo questioni che rendono un quadro distorto della realtà. Le legittime preoccupazioni dei lavoratori e dei pensionati dell’istituto camerale alimentano un clima di tensione che deve essere stemperato proponendo provvedimenti coerenti e compatibili con le funzioni proprie della Camera stessa a sostegno del già fragile contesto produttivo ed economico della provincia, con le tutele occupazionali degli impiegati stessi».

Oceano, Genovese e Catania chiedono quindi al Presidente della Regione un incontro urgente per trovare «le giuste soluzioni organizzative e funzionali».

Contestualmente, nell’ambito delle procedure di raffreddamento in vista della proclamazione dello sciopero, le Federazioni del Pubblico Impiego di Cgil, Cisl e Uil hanno interessato della vertenza il Prefetto di Messina evidenziando «il concreto rischio di una paralisi dei servizi  per il mancato pagamento delle retribuzioni che già dai prossimi mesi verrebbero meno per i 38 lavoratori e i circa 100 pensionati a carico del bilancio camerale.

«Una situazione – ritengono Clara Crocè, Calogero Emanele e Giuseppe Calapai – che deriva dalla irresponsabile decisione da parte del Presidente della Regione di interrompere il processo di unificazione con le Camere di Commercio di Catania, Siracusa e Ragusa».

I sindacati ricordano i tempi strettissimi e il termine del 28 febbraio evidenziando come «l’eventuale conferma della posizione del Governatore Regionale, metterebbe a serio rischio i livelli occupazionali, per le asfittiche disponibilità di bilancio che non riuscirebbe a sostenere le necessarie coperture finanziarie per le attività e il personale dell’Ente camerale».

Il presidente di Confcommercio, Carmelo Picciotto, invece, punta all’indipendenza della Camera di Commercio e anche lui si rivolge al governatore Rosario Crocetta ma per porre l’attenzione  sulle procedure di annullamento dell’insediamento camerale, secondo un decreto dell’assessorato alle attività produttive. Picciotto, a tal proposito, annuncia che la prossima settimana porterà le carte in Procura. «Sulla vicenda della Camera di Commercio desidero a questo punto che la magistratura inquirente faccia chiarezza. Non si può accettare che la Camera di Commercio possa continuare a rimanere senza un governo politico in un momento così delicato per la città di Messina».

«Il decreto spedito dall’Assessorato alle Attività Produttive, che avvia le procedure di annullamento dell’insediamento camerale, fa esplicito riferimento ad una “falsità” o, comunque, erroneità delle dichiarazioni rese da parte delle Associazioni di categorie, accertata il 13 gennaio 2014 dalla Camera di Commercio di Messina’. Premesso che gli atti erano stati già esaminati e validati in data antecedente, perché nessuno ha portato gli atti in Procura rispetto a delle irregolarità palesate dai nuovi controlli?».

«Tuttavia, voglio sperare che tale decreto rappresenti una fuga in avanti da parte dell’Assessorato alle Attività produttive. Perché se così non fosse, vuol dire che gli impegni assunti pubblicamente dal governatore Rosario Crocetta vengono disattesi dai componenti della sua Giunta. Aggiungo, inoltre, che il decreto è stato scritto in maniera frettolosa e presenta diverse imprecisioni che lo viziano. Il documento fa infatti riferimento all’annullamento del Decreto assessoriale del 29 aprile 2014, quando invece la Sentenza del Tar di Catania, annulla il Decreto del 10 ottobre 2013. Mi auguro a questo punto – conclude – che intervenga pesantemente il governatore Rosario Crocetta riempiendo quel vuoto di legalità determinato dalla mancata applicazione di una sentenza del Tar».

(134)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.