stampa d'epoca del castello mata grifone di messina

C’era una volta Messina: viaggio tra i castelli della città dello Stretto – FOTO

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Castello Mata-Grifone (o Rocca Guelfonia)

«Questo – spiega Franz Riccobono – è il Castello più prossimo all’abitato, dominante l’ingresso del Porto di Messina, in una posizione topografica da sempre luogo forte, sui cui resti oggi poggia il Sacrario di Cristo Re. È denominato Mata-Grifone in quanto si contrappone al prospicente Castello del S.S. Salvatore dei Greci. Infatti, il termine Mata significa “ammazzare”, quindi ammazza-griffones (i greci, appunto), in riferimento al sottostante Castello del S.S. Salvatore dei Greci che spesso si trovò in contrapposizione con il resto della città».

«Dell’antico Castello medievale – racconta – rimane solo una torre ottagonale su cui poggia il moderno campanone di Cristo Re. L’edificazione dello svettante Sacrario ha contribuito alla cancellazione delle strutture rimaste. Peraltro ancor oggi si conservano ampie porzioni delle mura bastionate che circondavano il Castello, specie nella porzione occidentale».

«Restano – conclude – anche parti significative dell’ingresso che presenta un elegante disegno rinascimentale bugnato, in blocchi di calcare, nelle cui adiacenze si conservano alcuni ambienti variamente utilizzati nel tempo, da ultimo quale rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale. L’edificio chiesastico, dalla cupola ispirata a quella di Superga dello Juvara e dal ricco decoro esterno, conserva nel sottostante Sacrario i resti dei caduti delle varie guerre succedutesi nel secolo scorso, con al centro un sarcofago monumentale, opera di Antonio Bonfiglio».

(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)

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