stampa d'epoca del castello mata grifone di messina

C’era una volta Messina: viaggio tra i castelli della città dello Stretto – FOTO

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Forte San Salvatore

«La difesa della città di Messina al di là della cinta muraria prevedeva una serie di castelli – spiega Franz Riccobono – che con andamento circolare guardavano sui vari fronti dal porto alle colline circostanti. Il primo tra questi era  il Castello del Santissimo Salvatore, realizzato nella seconda metà del ‘500 per volere di Carlo V».

«Nella costruzione della nuova struttura – prosegue – venne inclusa l’antica torre circolare intitolata a Sant’Anna posta nell’estrema propaggine della Falce a guardia dell’ingresso del Porto. Il Santissimo Salvatore era costituito da due corpi di fabbrica: il Forte Campana che includeva la precedente Torre Sant’Anna ed “Il Principe”, struttura poligonale arretrata. Queste due fabbriche erano unite da due cortine lunghe circa 250 metri di lato, cortina esterna ed interna, che vedevano al centro un baluardo cuspidato avanzante sul fronte. La residenza del castellano era nella parte orientale e veniva denominata “Il Principe”. In questa porzione della struttura probabilmente rimasero inclusi elementi dell’omonimo monastero normanno».

«Il complesso – conclude – oggi ricade nell’ambito della base della Marina Militare ed è in gran parte fruibile ancorché mancante della cortina interna, demolita nel primo novecento per dare spazio a una banchina di servizio. In tale ambito di recente sono state allestite tre sale museali aventi per tema gli eroi della Marina Italiana, la cartografia nautica dello Stretto di Messina ed i fari della Sicilia».

(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)

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