La buona politica parte anche da piccoli ma significativi gesti,che rappresentano segnali inequivocabili di vicinanza ai propri concittadini. E il gesto fatto dal sindaco di Brolo, Irene Ricciardello, senza dubbio lo è. Il primo cittadino del centro tirrenico ha utilizzato parte della sua indennità per fare regali utili agli del suo comune, in occasione dell’apertura dell’anno scolastico.
Un vocabolario d’inglese per i circa sessanta giovani studenti che varcano per la prima volta l’ingresso delle scuole medie, e circa 700 sacchetti con materiale di cancelleria, suddiviso per fasce d’eta e di classe – dalle risme di carta ai quaderni, dai gessetti colorati ai pennarelli, ma anche gomme e matite. Tutto materiale gradito ai piccoli, ma che soprattutto consentirà ai genitori di” respirare” un po’, considerato il costo elevato che ha il “corredo” scolastico e che inevitabilmente grava sul bilancio familiare.
Il Sindaco, come il bon ton prevede in questi casi, ha fatto accompagnare il regalo da un biglietto d’auguri, citando Eleanore Roosvelt: “Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”.
“E se c’è qualcuno che può farlo siamo noi, tutti noi – ha aggiunto il primo cittadino di Brolo – indifferentemente dal ruolo, titolo di studio razza o religione” .
Nei prossimi giorni, Irene Ricciardello completerà la consegna dei regali donando ai ragazzi della scuola terza media il libro “poesie siciliane” del poeta brolese Vittorio Ballato.
“Una scelta per onorare un poeta locale- afferma il Sindaco – che scrive e parla di Brolo, quella di ieri e di oggi, che attraverso i suoi scritti fa conoscere, anche attualizzandoli, figure e pezzi di storia del paese. Una persona squisita e cristallina, il professore Vittorio, che merita il giusto apprezzamento e riconoscimento”.
E poi aggiunge “Una scelta non a caso, se l’inglese è la lingua del futuro, del commercio, degli scambi, il dialetto – anzi la lingua siciliana, perchè di questo si tratta – e la poesia dialettale, sono la tradizione, le nostre radici. E senza di queste non si va da nessuna parte. Rappresentano la cultura di un popolo e di una terra e per questo quest’omaggio è un segno di attenzione che dovremmo aver tutti, a partire da insegnanti e docenti, per la nostra lingua”.
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