MessinAccomuna punta il dito contro il sindaco Cateno De Luca. L’argomento è, di nuovo, il baratto amministrativo. Dopo il ritiro della delibera da parte del primo cittadino, che ha ammesso la presenza di gravi errori all’interno della sua proposta, il laboratorio di partecipazione civica torna a parlare di partenariato sociale, l’alternativa che consentirebbe anche a Messina di agevolare i cittadini con difficoltà economiche.
Il baratto amministrativo, introdotto nel 2014 con lo Sblocca Italia, era uno dei punti di forza del Salva Messina, presentato anche durante la campagna elettorale dal primo cittadino. La delibera, però, aveva già ottenuto un NO dal Consiglio Comunale e adesso, con il ritiro da parte del sindaco, è necessario iniziare tutto da capo.
«La delibera – sostiene MessinAccomuna – è nulla non solo perché il famoso articolo 24 è stato abrogato da più di due anni, ma anche perché non risponde allo spirito e alla lettera della legge, che non istituisce uno “sconto fiscale” per i meno abbienti in cambio di pseudo-lavori-forzati su attività rutinarie del Comune. Invece, introducendo i “contratti di partenariato sociale”, finanzia con una corrispondente riduzione dei tributi la realizzazione di progetti proposti da associazioni o singoli cittadini, con l’avvertenza che questi sgravi non creino “buchi” nel bilancio per le mancate entrate».
«Insomma – continua MessinAccomuna – il Sindaco De Luca ha fatto un pasticcio su ciò che era una “bandiera” del suo programma elettorale e un presunto punto di forza del riequilibrio finanziario. Adesso il Consiglio ascolti la “Rete” e predisponga, coi cittadini, un regolamento “a norma” per portare anche a Messina il partenariato sociale».
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