Il Comune di Messina ha pubblicato il bando per concedere a terzi la gestione delle aree archeologiche comunali: l’Antiquarium, all’interno di Palazzo Zanca, Largo San Giacomo e la Tomba a Camera sita a Largo Avignone, nei pressi della Cesare Battisti.
Dell’affidamento a terzi se ne parlava già a dicembre 2021. «La finalità della Civica Amministrazione – si legge nella procedura pubblica – è orientata alla riqualificazione, promozione e valorizzazione delle aree archeologiche al fine di consentire una maggiore visibilità e fruizione sia da parte della cittadinanza che dei flussi turistici, avvalendosi di adeguate professionalità nel settore».
La concessione delle aree archeologiche durerà 5 anni, rinnovabile per altri due, e chi risulterà idoneo dovrà farsi carico di tutti gli oneri di manutenzione ordinaria, straordinaria, messa a norma ed adeguamento dinamico alle norme vigenti, per la realizzazione di un’area archeologica strutturata e permanente. Il canone è fissato a 1.000 euro.
Le aree archeologiche di Messina
Il Protocollo d’Intesa stipulato tra la Soprintendenza di Messina e il Comune di Messina per la “Gestione dell’Antiquarium e dell’annessa area archeologica siti all’interno del Palazzo Municipale di Messina (Palazzo Zanca)“, rinnovato il 7 maggio 2021, consente di affidare a terze parti la gestione di questo patrimonio storico e culturale della città.
- Antiquarium e area archeologica di Palazzo Zanca: nell’Antiquarium, costituito da quattro
locali e servizi, sono esposti n. 186 reperti archeologici disposti in dieci vetrine, provenienti
dagli scavi condotti a partire dal 1988 dalla Soprintendenza di Messina nell’adiacente cortile di Palazzo Zanca che hanno riportato in luce un quartiere della città medievale e alcune strutture relative a un edificio pubblico di età romana. - L’area archeologica di Largo San Giacomo: portata alla luce negli anni 2000-2006 dalla Soprintendenza di Messina, all’interno di un’aiuola di proprietà comunale, comprende un complesso palinsesto archeologico, di cui fanno parte: i resti della chiesa triabsidata dedicata a S. Giacomo il Maggiore, nota dalle fonti, il cui primo impianto risale alla fine del XII secolo; una seconda chiesa, ricostruita nel XVIII secolo sui resti della prima, di cui resta parte del muro d’abside e la cripta per il seppellimento dei defunti; altre strutture, murarie e pavimentali, più una cisterna per la raccolta delle acque, attribuibili ad una civile abitazione, la cui costruzione risale alla seconda metà del XIX secolo. L’area fino a dicembre 2021 era stata gestita e manutenuta dai volontari di PuliAmo Messina, tornati a tutelare la zona a febbraio 2022.
- La Tomba a Camera: scoperta nel corso di lavori edili negli anni ’70 a Largo Avignone, costituisce uno dei pochi esempi di sepolture monumentali in Sicilia. Il monumento comprende una camera a
pianta quadrangolare con tre klinai funebri, accessibile grazie a un corridoio (dromos) coperto. I grandi cinerari fittili con coperchi decorati a fasce e gli altri manufatti restituiti dallo scavo confermano un utilizzo prolungato della tomba dalla seconda metà/fine del IV al II sec. a.C.. Nel 2017 la Tomba a camera è stata riqualificata e valorizzata attraverso un intervento congiunto fra Soprintendenza di Messina-Sezione per i Beni Archeologici, Comune di Messina e Associazioni del territorio.
La gestione dei siti archeologici
La gestione delle aree archeologiche di Messina prevede:
- Servizio di apertura e chiusura dell’area pubblica: si dovrà garantire il servizio di apertura e chiusura al pubblico. Il servizio dovrà essere garantito almeno 6 giorni su 7. L’affidatario potrà prevedere apertura straordinaria in orario serale dei siti in occasione di iniziative
od eventi organizzati dall’affidatario. - Servizio di pulizia dell’area pubblica: si dovrà garantire la pulizia generale dell’area a verde, la pulizia periodica delle piante arbustive/tappezzanti/coprisuolo, l’eliminazione delle piante infestanti. A tal proposito verrà richiesto all’affidatario di presentare un dettagliato Piano Manutentivo annuale che sarà coordinato con la U.O. 4 – Sezione per i Beni Archeologici della Soprintendenza di Messina. L’affidatario dovrà inoltre occuparsi manutenzione ordinaria e impedire ogni forma danneggiamento alle strutture.
- Servizio di valorizzazione e utilizzo dell’area pubblica: è prevista la possibilità di realizzare eventi culturali (musica, letteratura, presentazioni libri ecc.). L’affidatario può programmare eventi a pagamento e ingresso con ticket applicando una tariffa sociale e sostenibile che dovrà essere previamente concordata con il Servizio competente.
- Servizio di accoglienza, visite guidate e valorizzazione: si dovranno attuare linee di gestione volte alla fruizione delle aree archeologiche da parte di un’utenza diversificata (croceristi e turisti, studenti, studiosi), alla promozione dell’area stessa per raggiungere il maggior numero di utenza anche mediante piattaforme e/o strumenti informatici. Inoltre dovranno essere svolte attività di accoglienza e orientamento del pubblico attraverso la gestione del front office dell’Antiquarium, fornendo informazioni anche in lingua straniera di carattere sia generale sui servizi erogati sia specifico sulle aree archeologiche.
- Attività didattica: si potranno svolgere attività di natura didattica e divulgativa con le scuole e gli istituti di Messina e provincia predisponendo testi, percorsi e laboratori calibrati secondo l’ordine e il grado della scuola.
- Ticket e bookshop: è concessa altresì la possibilità di realizzare, all’interno dei locali adiacenti
all’Antiquarium, un punto di ristoro e vendita gadget. È inoltre concessa la possibilità di sbigliettamento con biglietti integrati delle aree. I proventi derivanti dalla vendita dei biglietti, anche integrati, dovrà essere così suddiviso: metà all’affidatario, un quarto al Comune di Messina, un quarto all’assessorato alla Cultura.
I requisiti
Al bando possono essere partecipare Associazioni e Cooperative (anche collaborazioni tra più realtà, ATS, purché specificato all’interno della domanda), che possano contrarre con la pubblica Amministrazione. Il soggetto proponente che presenterà la domanda dovrà dimostrare, pena esclusione, di avere al suo interno associati da almeno 6 mesi che abbiano competenze e specifici requisiti nell’ambito della valorizzazione dei siti archeologici:
- avere all’interno della propria struttura almeno una figura in possesso dei requisiti di “Archeologo di I fascia”, secondo quanto stabilito dal “Profilo professionale Archeologo” del Ministero per i Beni e le attività culturali (MiBAC);
- avere all’interno della propria struttura almeno una o più figure che abbiano concluso il primo anno di studi presso una “Scuola di specializzazione in Beni Archeologici” riconosciuta dal MiBAC;
- avere all’interno della propria struttura una o più figure con comprovate conoscenze
della lingua inglese.
Le istanze verranno valutate anche in base a:
- Qualità Progetto gestionale
- Curriculum vitae
- Piano di comunicazione e marketing
Come partecipare
La presentazione delle istanze dovrà avvenire esclusivamente attraverso la Piattaforma telematica dedicata entro e non oltre il 09 luglio 2022.
A questo link il bando completo.
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