Quasi 90 milioni di euro, di cui 25 milioni di euro solo per il tram, verranno destinati al trasporto pubblico locale. È questa la principale notizia emersa dall’ultima diretta fiume del sindaco Cateno De Luca riguardante il caso ATM Messina. Ma lo scontro continua con il Consiglio Comunale e alcuni sindacati che hanno già avviato le procedure per lo sciopero.
Sono stati giorni intensi per i lavoratori di ATM e per le parti sociali coinvolte nelle problematiche del trasporto pubblico locale a Messina. Dopo il post condiviso su Facebook dal Primo Cittadino che accusava Cgil, Uil e il Consiglio Comunale di ritardare la liquidazione dell’azienda e mettere così a rischio gli stipendi dei dipendenti, gli ultimi giorni sono stati caratterizzati da un fuoco incrociato di recriminazioni e smentite.
Prima, il presidente Claudio Cardile ha respinto al mittente le accuse del Sindaco. Poi i consiglieri comunali del PD, durante una conferenza stampa convocata per la mattinata di ieri, hanno presentato una versione di quanto sta avvenendo con il piano di liquidazione di ATM che diverge notevolmente da quella descritta da De Luca.
Ieri, dopo il confronto con quelli che il Sindaco ha definito i “sindacati responsabili”, vale a dire Fit Cisl, Faisa Cisal, Ugl e Orsa, Cateno De Luca ha riepilogato la situazione attaccando Cgil e Uil e dando alcune anticipazioni su quanto avverrà in ATM e ha fissato nuove scadenze per tutti i soggetti coinvolti. Innanzitutto, il piano di liquidazione e la delibera finalizzata a destinare alla nuova spa, dice il Primo Cittadino, dovranno essere approvate entro venerdì notte per evitare un danno economico che metterebbe a rischio gli stipendi di dicembre e le tredicesime (quelli di novembre, sottolinea, sono coperti).
Ma non finisce qui. «La novità, oggi, riguarda l’investimento che stiamo facendo sul trasporto pubblico locale. Abbiamo messo assieme quasi 90 milioni di euro di investimenti, risorse extra bilancio che abbiamo indirizzato per riqualificare l’intero trasporto pubblico locale». Di questi 90 milioni, specifica De Luca, 25 saranno utilizzati per rimettere in sesto la linea del tram, per eliminare le barriere, sistemare i sottoservizi e collaudare quelle parti della rete che mancano di collaudo. Le risorse rimanenti serviranno, invece, a comprare nuovi autobus, riqualificare le aree di sosta e finanziare nuovi parcheggi di interscambio (finalità a cui sono destinate già anche risorse regionali).
«Ecco cosa significa amministrare – ha concluso Cateno De Luca –, avere le idee chiare su cosa si vuole realizzare e trovare le risorse e le energie per farlo».
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E chi li guida sti tram e bus poi, se non pagano gli autisti?