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Atm, in sette anni un disastro. Cacciola: “Trasformazione in Spa da rivedere”

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convegno nuovo mezzogiorno atmIn sette anni, tra il 2007 e il 2013 l’azienda trasporti è stata portata al disastro. E’ quanto descritto ieri mattina nella sala Ovale di Palazzo Zanca dal convegno della Fondazione Nuovo Mezzogiorno che ha tenuto l’incontro “Mobilità urbana e Trasporto pubblico locale: problemi, iniziative e prospettive”. La riunione, aperta dall’ex dirigente del Comune, Francesco Barbalace, vicino ai Progressisti democratici, ha visto riuniti allo stesso tavolo l’assessore alla Viabilità Gaetano Cacciola, l’ex presidente Atm dell’era Providenti, Gabriele Siracusano, il consigliere comunale Santi Daniele Zuccarello, l’ex assessore regionale Nino Bartolotta, i sindacalisti di Fit Cisl, Uiltrasporti, Orsa, Cub e Ugl. La parte del leone l’ha fatta Giuseppe Frisone, già revisore dei Conti all’Atm, che nella sua relazione ha snocciolato i dati. “Sino a quando sono stato componente del Collegio dei Revisori la gravissima situazione esistente all’Atm è stata più volte attenzionata ai soggetti istituzionali interessati – ha affermato Frisone – ma invano in quanto nessun atto di indirizzo, nessun provvedimento è stato adottato dalle autorità locali e regionali che rimangono irresponsabilmente latitanti forse incapaci di adottare le misure necessarie per schiodare il trasporto pubblico locale nella nostra città”. Frisone ha segnalato dal 2007 al 2012 come l’amministrazione comunale sia stata più volte invitata a chiarire i rapporti dare/avere con l’Atm, di avviare a soluzione la mancata approvazione in Consiglio comunale dei bilanci consuntivi dal 2004 a 2012, di un ufficio commerciale aziendale quasi inattivo, di mancati accordi con privati ed enti pubblici per incrementare i ricavi d’esercizio. Capitolo bus: nel 2002 l’Atm contava su un parco macchine di 230 mezzi. Oggi, di quelli, ne restano 95 di cui oltre 60 sono guasti. L’80% degli autobus ha più di 10 anni di attività. “Non si comprende – ha sottolineato Frisone – perché non si riesce a intercettare l’erogazione di finanziamenti destinati al rinnovo e al potenziamento della flotta e quando c’è uno spiraglio per far arrivare un po’ di mezzi usati in buono stato e a prezzi vantaggiosi ecco scattare il dilemma: comprare o non comprare, una sorte di crisi mistica”.  

Cacciola ha replicato durante i lavori che non verrà nominato un “supermanager” all’Atm ma a quanto pare un tecnico esterno per la direzione generale e che faranno partnership con aziende non locali e professionisti di altre realtà per il piano industriale e il reperimento di altri mezzi. Sulla delibera di liquidazione dell’azienda trasporti, emessa dall’ex giunta Buzzanca secondo l’assessore quel provvedimento va rivisto perché era inserito in un altro periodo storico e che la nuova normativa non impone più trasformazioni in società per azioni. @Acaffo 

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