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Antonio Ruggeri torna in servizio al Comune. Una determina lo rimette al suo posto. La sua vicenda giudiziaria

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ruggeridueL’ex Capo di Gabinetto dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, Antonio Ruggeri, sarà riammesso in servizio al Comune dal 2 gennaio. Una notizia che ha dell’incredibile, visti i procedimenti penali contro la pubblica amministrazione a carico di Ruggeri, che durante la giunta Buzzanca è stato pure commissario dell’Ato3 rifiuti e Responsabile dell’ufficio del Soggetto Attuatore per l’emergenza del primo ottobre 2009, quella che ha sconvolto Giampilieri. Il dirigente comunale Salvatore De Francesco ha firmato la determina che farà rientrare al lavoro Ruggeri, funzionario direttivo agrario, revocando l’efficacia delle determine dirigenziali 20. del 23 gennaio 2013, e 309 del 3 settembre 2013, che sospendevano l’ex braccio destro di Buzzanca. Dal 2 gennaio, gli saranno ripristinati gli assegni da dipendente comunale. Ruggeri era stato sospeso cautelativamente dal servizio e dagli emolumenti il 21 gennaio scorso: il dipartimento Gestione Giuridica del Personale aveva avviato nei suoi confronti un procedimento disciplinare di sospensione fino alla sentenza definitiva. Il 3 settembre scorso era stata confermata la sospensione cautelare dal servizio e dagli emolumenti. Con mail del 3 ottobre 2013, Ruggeri aveva chiesto la revoca della determina 209 chiedendo di essere ascoltato dall’Ufficio Procedimenti Disciplinari. E l’Ufficio, il 12 dicembre scorso, dopo aver esaminato la documentazione presentata dal dipendente “Ha ritenuto – come si legge nell’atto – che non sussistono le condizioni perché lo stesso continui ad essere sospeso dal servizio e dagli emolumenti e dà mandato al dirigente del dipartimento Gestione Giuridica del Personale di porre in essere i provvedimenti per il reintegro in servizio”.
Le numerose nomine di Ruggeri, dopo la vittoria elettorale di Buzzanca, furono al centro di aspre interrogazioni dei consiglieri comunali del tempo, Felice Calabrò, Nello Pergolizzi e Pippo Trischitta.
Ma ripercorriamo insieme la storia politico-giudiziaria del plurinominato Antonio Ruggeri, che lo scorso gennaio venne arrestato per peculato. Punto centrale dell’accusa erano stati i 136mila euro che ebbe come liquidazione da commissario Ato, al momento delle sue dimissioni. Quell’incarico, va specificato, lui si era impegnato a svolgerlo a titolo gratuito poichè era contemporaneamente capo di gabinetto dell’allora sindaco Buzzanca.
Ruggeri fu arrestato e posto ai domiciliari dalla polizia.
Il Gip aveva anche ordinato il sequestro preventivo del suo conto corrente, fino a un importo massimo di 110 mila euro: finirono sotto chiave i 52mila euro trovati sul suo conto.
A ridosso dell’arresto, solo il giorno dopo, per il dimissionario commissario Ato, era arrivata anche la conclusione indagini di una vecchia vicenda che lo vedeva indagato per aver utilizzato un furgone dell’Ato 3 per uso personale. Sempre peculato l’accusa. Secondo la procura, con il veicolo dell’azienda della quale era commissario, Ruggeri avrebbe trasportato il proprio gommone da Portorosa, luogo in cui trascorre la villeggiatura, a Larderia, per una riparazione. Di più, Ruggeri avrebbe anche impegnato, per il trasferimento, personale dell’azienda.
Ma le grane giudiziarie per Antonio Ruggeri non sono finite con l’accusa di peculato. Lo scorso ottobre per lui spunta quella di abuso d’ufficio. Il procuratore aggiunto Ada Merrino ha chiesto per lui il rinvio a giudizio. A dare il via all’inchiesta erano stati i due ex consiglieri comunali Nello Pergolizzi e Giuseppe Melazzo, e un sindacalista, attuale: Mariano Massaro dell’OrSa. Furono loro a segnalare alla magistratura la stranezza della “sfolgorante” carriera di una dipendente Ato che, a detta dell’accusa, con passi da gigante sarebbe passata dal 4° all’8° livello in pochissimo tempo. L’ipotesi d’accusa avanzata dalla Procura per Ruggeri è abuso d’ufficio. Questo il reato che Ruggeri avrebbe commesso nel disporre quell’avanzamento di grado di una semplice dipendente che in soli 2 anni, dal 2008 al 2010, sarebbe divenuta dirigente
Un reato che l’indagato- sostiene l’Accusa- avrebbe commesso sia da amministratore delegato che da presidente del Cda, cariche che ricoprì in quegli anni.
Questa la storia giudiziaria, non ancora definita, di Antonio Ruggeri, che dal 2 gennaio torna in servizio al Comune.

Patrizia Vita

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