Amam, Termini: “Temo una nuova, imponente, crisi idrica per Messina”

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Il maltempo dei giorni scorsi ha provocato dei danni all’impianto elettrico e alle pompe di sollevamento, lasciando a secco i villaggi della zona nord. Un problema che l’Amam ha risolto in 24 ore, ma che ha fatto risuonare l’allarme nell’intero territorio cittadino, che da un anno e mezzo vive con la paura di una nuova crisi idrica.

Paura giustificata se si pensa ai pochi passi in avanti che si sono registrati dal novembre 2015 sia sul fronte di Calatabiano che su Forza d’Agrò.

Da una parte, Calatabiano, che grazie ai quattro tubi “provvisori” rimasti scoperti consente a Messina di ricevere l’acqua; dall’altra,  Forza d’Agrò, dove rimane sempre alto il rischio di frane  e smottamenti che possono travolgere la condotta facendo ripiombare Messina nel dramma.

Al presidente dell’Amam, Leonardo Termini, non resta altro da fare che lanciare l’ennesimo appello per via dei nuovi ritardi sulle tabelle di marcia e sull’immobilismo che si registra sia da parte della Regione che della Protezione Civile: “Negli ultimi diciotto mesi la situazione non è cambiata di una virgola. A Calatabiano e a Forza d’Agrò continuano ad esserci i soliti problemi, la Regione e la Protezione Civile ci dicano quando è possibile intervenire”.

E dire che appena il 2 febbraio scorso, lo stesso Termini aveva annunciato delle incoraggianti novità su Calatabiano: l’Amam avrebbe dovuto ricevere dalla Protezione Civile il cantiere per il posizionamento dei tubi definitivi già nella seconda metà dello scorso mese di marzo. E invece ecco che i tempi si allungano: “La Protezione Civile ci ha comunicato che consegneranno i cantieri entro fine giugno – dice Termini – ma visti gli impegni assunti in passato, puntualmente disattesi, non posso che restare scettico. Negli ultimi 18 mesi sono saltati diversi cronoprogrammi e siamo sempre al punto di partenza. Non occorre ricordare che la condotta provvisoria di Calatabiano la scorsa estate è stata incendiata. Si preannunciano altri mesi dove la città vivrà costantemente il rischio di una crisi idrica dovuta a situazioni simili. I materiali li abbiamo acquistati da tempo, aspettiamo solo che ci diano il via libera per gli interventi”.

Nulla di nuovo anche su Forza d’Agrò,  il 29 novembre scorso sembrava fosse arrivata la svolta decisiva con la Regione intenzionata a dare un colpo d’acceleratore al progetto dell’Amam dal valore di 1 milione e 400mila euro. Messa in sicurezza del costone e spostamento di 300 metri della condotta originaria, ecco gli interventi da fare, ma da quel giorno da Palermo sono arrivati solo preoccupanti silenzi.

Termini non nasconde il proprio sconforto: “La situazione della frana di Forza d’Agrò non mi fa dormire la notte, qualora la montagna dovesse venir giù e travolgere la condotta, la crisi idrica vissuta nel novembre del 2015 sembrerà solo un piacevole ricordo”.

Il presidente della società del viale Giostra ricorda come tutta questa situazione stia gravando sulle tasche dei cittadini: “Oltre al danno la beffa. La città continua a vivere con la paura di una crisi idrica che potrebbe verificarsi da un momento all’altro, ma come se non bastasse la collettività continua a pagare anche in termini economici. Tutti gli interventi fatti a Calatabiano e a Forza d’Agrò sono stati eseguiti solo a spese dei messinesi”.

Antonio Macauda

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  1. Si temeva che un incompetente come Termini potesse arrivare a ciò. Siamo circondati da gente che viene messa al posto sbagliato. Tutta colpa di Accorinti che lo ha voluto in questo posto senza la minima cognizione di quello che sapesse fare il Termini e cioe’ “IL NULLA”.

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