È una Messina esausta quella che ha partecipato oggi, 29 aprile 2021, alla manifestazione #FipeApre organizzata dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) Confcommercio Messina. Esausta per le continue chiusure che da quando è iniziata la pandemia coronavirus hanno messo in ginocchio l’economia della città. Ristoratori, musicisti, spettacolo, ricevimenti, cerimonie: una buona parte del prodotto interno lordo messinese stamattina alle 10.30 si è radunata in Piazza Unione Europea (Municipio) per chiedere aiuti e risposte dalle istituzioni in virtù delle imminenti riaperture previste dal nuovo Decreto.
Riaprire subito e in sicurezza
«Una manifestazione pacifica, garbata, ma determinata» l’ha definita il Presidente di Fipe Confcommercio Messina Carmelo Picciotto, tra gli organizzatori dell’evento. «È da un anno e quattro mesi che noi siamo chiusi – dichiara Picciotto –, nonostante noi vendiamo socialità e sicurezza, ci rendiamo conto che questa miopia deve terminare al più presto. Vogliamo un piano di riapertura chiaro. La dobbiamo finire di dire che i ristoranti prima erano i diffusori e adesso sono quelli che fanno “casino“. La ristorazione rappresenta le gambe dell’economia italiana, grazie a noi che siamo promoter del made in Italy può esserci il futuro».
Dello stesso avviso Gianluca Speranza, direttore di Confcommercio, che ha illustrato le opzioni che sta percorrendo la Confederazione per assistere le imprese nelle riaperture: «C’è una crisi sanitaria e pandemica, noi chiediamo più vaccini e più assistenza sanitaria, poi abbiamo bisogno di ristori e aiuti alle imprese, e infine più sicurezza per le aziende, che possiamo ottenere con i nostri servizi».
La denuncia dei ristoratori e dei commercianti di Messina
Tra le decine di ristoratori che hanno fatto sentire la loro voce di fronte a Palazzo Zanca, il sentimento comune è la frustrazione. «Noi portiamo la dignità del lavoro, perché vogliamo ricominciare a lavorare» spiega un ristoratore raggiunto da Normanno.com. «Stiamo cercando di avere sostegno dallo Stato, perché ormai è diventata una situazione insostenibile. Il coprifuoco è una cosa assurda, chiediamo di eliminare tutte le zone rosse e arancioni».
Delusione anche per i ristori erogati dal Governo: «Abbiamo ricevuto qualcosa – chiosa uno dei principali ristoratori della città –, ma che non giustifica tutte le perdite che abbiamo avuto. Io ho perso quasi 100.000 di fatturato e ho ricevuto 3.500 euro in 4 mesi. Tutto quello che è successo in Italia sta veicolando tutto il turismo verso altre nazioni, stanno ammazzando il Paese con il loro terrorismo mediatico, quindi la gente ha paura di prenotare in Italia».
Si fanno sentire anche gli esponenti del settore wedding, uno dei settori più colpiti dalla pandemia. «Noi abbiamo ricevuto veramente pochissimo – dice Dominique Bertia del negozio di abiti da cerimonia Bertia Mode –, 600 euro dal governo nazionale, arrivati lo stesso giorno del pagamento dell’IVA, e 1.000 euro dalla Regione, l’unica istituzione che ci è venuta veramente incontro. Il nostro settore fa 90 miliardi di euro l’anno, nel 2020 abbiamo perso 20 miliardi e infatti molte ditte hanno chiuso».
Sulle eventuali riaperture, invece: «Per noi non ci sono delle riaperture, fino al 31 luglio non si possono tenere i matrimoni, quindi se non modificano il decreto noi non possiamo celebrare nulla, ma nel frattempo si può andare al ristorante. Perché non possiamo riaprire in sicurezza? Ci vorrà almeno un anno per ritornare alla normalità, ma la vedo dura. Non riescono ad ascoltarci, il governo Draghi tira troppo avanti».
La presenza delle istituzioni
Non sono mancati gli attestati di solidarietà da parte delle amministrazioni locali e dei politici regionali, che hanno presenziato l’evento di stamani. «Il Comune di Messina è intervenuto fin da subito con misure che venissero incontro alle esigenze dei ristoratori – ha affermato l’Assessore alle attività produttive della giunta comunale, Dafne Musolino –. Garantiremo fino a dicembre l’esenzione del pagamento della tassa di occupazione del suolo pubblico. La PMI Card ha garantito 3.000 euro a ciascuna attività, in totale circa 10 milioni di euro».
Intanto, la lista delle richieste inviate da FIPE al Prefetto di Messina Cosima Di Stani ha sortito i primi risultati. Nel pomeriggio di giovedì 29 aprile, infatti, una delegazione della FIPE verrà ricevuta alle ore 17.00 alla Prefettura.
(281)