Con una nota inviata lo scorso 14 marzo, il Comandante della Polizia Municipale Calogero Ferlisi ha disposto la sospensione di ferie e riposi per il prossimo lunedì, giorno in cui è prevista a Messina la XXI Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime di mafia. Sarà una giornata intensa per i Vigili Urbani che dovranno monitorare la viabilità e gestire il passaggio di 20mila persone per il quale verranno chiuse al traffico numerose arterie. “Il personale – si legge nella nota – a tempo determinato e parziale, che dovesse risultare come da pianificazione di riposo contrattuale sarà ugualmente impiegato con diritto al recupero ore data la particolare rilevanza dell’evento”.
Una richiesta che verrà accolta dagli agenti, ma con una particolare modalità. I Vigili Urbani aderenti al Csa svolgeranno regolarmente il proprio incarico il prossimo 21 marzo, prestando servizio con una fascia nera legata al braccio. Un gesto per ricordare le vittime di mafia ed anche la morte dei diritti soggettivi nell’Ente.
La protesta precede lo stato di agitazione del corpo di Polizia Municipale annunciato da Pietro Fotia, coordinatore provinciale del CSA Regioni Autonomie Locali. I 44 firmatari del documento sono pronti ad incrociare le braccia davanti qualunque forma di straordinario, TSO, rilevazione degli incidenti e particolare casi di attività di PG. All’origine, vi è il mancato pagamento delle ore di straordinario, liquidato invece con il riconoscimento del riposo compensativo.
“L’art. 38 del CCNL – spiega il Csa – non si riferisce al lavoro straordinario come prolungamento dell’orario di lavoro, in quanto il lavoro straordinario non è altro che il surplus di attività prestata dal lavoratore oltre il normale orario di lavoro contrattuale, come esplicitamente chiarito anche dalla legge, L’orario di lavoro part time è regolato dalla legge che in alcune fattispecie rinvia ai CCNL di riferimento, che in ogni caso, non possono andare “contra legem”. Ella correttamente cita l’art 6 del CCNL, ove è precisato che lo straordinario al personale con “part time” di tipo verticale, può essere richiesto solo nei giorni di effettivo servizio, però tale norma è a tutela del lavoratore, non certo del datore di lavoro, che la prende come scusa per obbligare ad effettuare prestazioni lavorative(visto che si “dispone” si obbliga) nei giorni di “riposo contrattuale”, non riconoscendo poi la dovuta paga, che ai sensi del citato art. 6, è addirittura maggiorata, infatti non esiste alcun contratto o legge che preveda che il lavoro straordinario possa essere remunerato con riposo compensativo se non a richiesta specifica del dipendente”.
Dopo il 21 marzo, il sindacato proclamerà dunque lo stato di agitazione, “non solo per lo straordinario irregolarmente richiesto e liquidato, ma soprattutto per la mancata ricontratualizzazione attesa ormai da troppo tempo nonostante la necessità dei suddetti lavoratori sia palese”.
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