Le autostrade siciliane non sono sicure. E’ il dato allarmante che trapela dal report effettuato dalla direzione generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali, dipendente direttamente dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Stando al report, rinvenibile nel sito web istituzionale del Mit, il Consorzio autostrade siciliane, partecipato al 90% dalla Regione, gestisce 298,4 chilometri di rete, suddivisa tra la A18 Messina – Catania (76,8) e Siracusa Rosolini (39,8) e la A20 Messina – Palermo (181,8). Di questi quasi 300 chilometri, comprendenti 103 gallerie e 135 ponti e viadotti, solo il 20% è munito di pavimentazione drenante. Non si registrano tutor, centraline meteo o colonnine Sos mentre, data la latitudine, può apparire più comprensibile l’assenza di rilevatori di ghiaccio o di nebbia. L’infrastruttura annovera anche 4 telecamere su strada, tre pannelli a messaggio variabile, 58 aree di parcheggio e 16 aree di servizio, sei delle quali somministrano gpl. In nessuna è presente il metano. Niente officine, né wi-fi. Un solo bancomat. Inoltre, nessuna certificazione di qualità dei sistemi di gestione sarebbe stata inoltrata a Roma.
Il Cas ha ricevuto 23 visite ispettive nel 2013, 12 nel 2014. Diciassette sono state di controllo (12 nel 2013, 5 nel 2014). Diciotto qelle di ottemperanza (11 e 7). Le non conformità riscontrate sono state 145 nel 2013 e 58 lo scorso anno. Quelle sanate, 7 nel 2013 e 34 nel 2014. Undici le visite effettuate sui cantieri nel 2013, 5 nel 2014.
La concessione, stipulata il 27 novembre 2000 e in scadenza il 31 dicembre 2030, è fortemente a rischio. Lo stesso ministro Graziano Delrio, intervenuto recentemente a Palermo alla festa dell’Unità, si è detto fortemente insoddisfatto dello stato delle autostrade siciliane, “Per l’anno 2014 – si legge nel documento – persiste da parte della società concessionaria la trasmissione incompleta al concedente dei dati relativi alla gestione economica e finanziaria, degli investimenti ed amministrativa in generale, come previsto dagli obblighi convenzionali e normativi, che, pertanto, non permette l’analisi degli stessi ai fini della presente relazione”.
La direzione di vigilanza già nel 2010 aveva dichiarato la decadenza anticipata della convenzione a seguito di una procedura di contestazione di gravi inadempienze avviata nel 2007. Il provvedimento fu annullato nel 2012 dalConsiglio di giustizia amministrativa. Una seconda contestazione è stata formalizzata con atto di diffida e messo in mora il 4 dicembre 2014. L’iter è ancora in corso.
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