«Io sono un uomo del dialogo, l’ho sempre detto»: Federico Basile motiva con queste parole l’incontro tenutosi dopo le elezioni amministrative nella mattina di oggi, venerdì 24 giugno, a Palazzo Zanca insieme agli altri candidati sindaco di Messina. Tutti presenti, da Croce a De Domenico a Totaro e Sturniolo, per discutere con il nuovo sindaco di quella che sarà la sua amministrazione. «Non ho fatto altro – ha aggiunto il Primo cittadino – che spiegare quelle che sono le intenzioni di questa amministrazione. La porta del primo cittadino è sempre aperta ad ascoltare e poi a valutare le posizioni, comunque nell’interesse della città».
Altrettanto collaborativo il candidato del centrodestra alle elezioni comunali, Maurizio Croce, che ha accettato il seggio in Consiglio comunale a Messina: «Si è discusso – ha detto – di rapporti istituzionali e di come affrontare il prosieguo in termini di rapporti con chi ha fatto una competizione elettorale insieme a Federico Basile, ma anche dei rapporti che si devono intrattenere in seno al consiglio comunale».
Toni analoghi provenienti anche dal segretario del Pd cittadino e candidato della coalizione di centrosinistra, Franco De Domenico. «Si è parlato – ha dichiarato – della possibilità di apertura a istanze che vengono dai mondi che noi rappresentiamo. Un’apertura che avrebbe anche un significato politico, ma, almeno da parte nostra, è stato ribadito che oggi non ci sono le condizioni per un’apertura di carattere politico. Dal punto di vista istituzionale e personale naturalmente le cose sono diverse».
Cosa farà invece il candidato di Futuro, Trasparenza e Libertà, Salvatore Totaro? «Io – osserva – sono sicuramente contento, perché ho auspicato questo incontro e Federico Basile è stato attento e disponibile a queste istanze. Tra persone civili ed educate abbiamo avuto un confronto anche oggi come le altre volte. Offrirò la mia opportunità facendo delle conferenze e dei servizi sia per quanto riguarda la riqualificazione della fiera, sia per quanto riguarda l’aeroporto del Mela dove Messina si sgancerebbe da una subordinazione all’aeroporto dello Stretto che non vale quanto il diritto dei cittadini a viaggiare in piena autonomia».
Un’opposizione sociale e fuori dal palazzo invece per Gino Sturniolo, forte di un modesto 1,5% raccolto in città con Messina in Comune. «Lo scontro – ha commentato l’ex consigliere – non c’è stato perché Federico Basile ha uno stile molto diverso da Cateno De Luca, ma la tranquillità non corrisponde alla convergenza sui temi. Le questioni che noi avremmo portato alla discussione come terreno comune non potranno essere soddisfatte, in particolare i bilanci e i quartieri. Messina in Comune è una piattaforma politica, non un partito, fatta da attivisti che nel corso degli anni si sono occupati di materie sociali, sindacali, ambientali e finanziarie. Non siamo entrati in consiglio comunale, ma continueremo a farlo nella società. La nostra direttrice sono i temi che abbiamo portato nella campagna elettorale».
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