felice calabrò assessore designato franco de domenico

Elezioni 2022, Calabrò: «De Luca ha distrutto la macchina amministrativa»

Pubblicato il alle

6' min di lettura

Secondo incontro, in luoghi simbolo di Messina, per la presentazione degli assessori designati del candidato sindaco Franco De Domenico alle elezioni amministrative 2022: è il turno di Felice Calabrò, attualmente consigliere comunale del PD, che si occuperà di decentramento e riorganizzazione della macchina amministrativa. Non sono mancate le frecciate alla Giunta De Luca e agli avversari, soprattutto da parte dell’aspirante Primo Cittadino: «Messina non vuole un sindaco telecomandato».

Ancora in collegamento video il candidato sindaco, Franco De Domenico, risultato positivo al covid nei giorni scorsi. Insieme a lui, ma in presenza, a introdurre l’assessore designato Felice Calabrò, la deputata Valentina Zafarana, ipotetico vicesindaco della coalizione di centrosinistra. In fila, a prendere parte all’incontro, alcuni dei candidati alla presidenza delle sei circoscrizioni: Francesco Greco, per la I; Giampiero Terranova alla II; Alessandro Geraci alla III e Giulio Fragale alla V.

«Siamo in un luogo simbolo della città – ha esordito De Domenico –, Villa Dante, parleremo di decentramento e riorganizzazione della macchina amministrativa. È un punto fondamentale del programma. In questi anni si è fatto poco per intrattenere un rapporto civile con i lavoratori comunali. Noi crediamo che ricreare questo legame sia importante. Il dipendente comunale in qualche modo rappresenta la città, la comunità. Riteniamo che sia giunto il momento di invertire la rotta e immaginare un decentramento concreto fatto di persone, risorse e funzioni. Felice Calabrò ha mostrato in questi anni coerenza di militanza e di idee. Incarna i valori fondanti di una sinistra riformista. Non demordiamo, andiamo avanti forti delle nostre idee. Messina non vuole un sindaco telecomandato. Siamo un’espressione leale e moralmente ineccepibile di questa città».

Felice Calabrò, assessore designato di De Domenico: «De Luca ha distrutto la macchina amministrativa»

Consigliere comunale in carica tra le file del Pd, candidato sindaco, sempre con il Partito Democratico, alle amministrative del 2013, Felice Calabrò – qualora il centrosinistra vincesse le elezioni del 12 giugno – si occuperà di decentramento e riorganizzazione della macchina amministrativa.

Nel presentare le sue idee alla città non poteva che partire da quella sesta scheda che i cittadini si troveranno tra le mani quando si recheranno alle urne il 12 giugno 2022: «Parto da una critica alle precedenti amministrazioni, non solo all’ultima; il Comitato Montemare esiste perché non c’è stato il decentramento. In assenza di un’Amministrazione che attuasse il decentramento, i cittadini si sono sentiti abbandonati. Il referendum Montemare è figlio di questo». Ma cos’è quindi il “decentramento”, tema molto quotato e utilizzato in questa tornata elettorale. «Il decentramento – ha evidenziato Calabrò – è capacità di spesa e risorse umane. Dobbiamo fare in modo che i presidenti delle Circoscrizioni, domani, possano rispondere alle necessità dei cittadini; e lo potranno fare solo avendo capacità di spesa e risorse umane».

Proprio sul tema di Montemare e delle circoscrizioni di Messina è intervenuto anche Franco De Domenico che, a domanda posta dalla stampa, non ha escluso l’ipotesi di una settima o anche un’ottava municipalità. Sarà comunque, ha precisato, una scelta che dovrà essere presa sulla base delle necessità dei territori: «Prevediamo una riorganizzazione che non esclude la creazione di un settimo o ottavo quartiere. Ci confronteremo con il territorio. Cerchiamo di fare fatti concreti sul decentramento, non vendiamo fumo. Potrebbe essere una soluzione per le circoscrizioni troppo estese».

Calabrò: «Dobbiamo spendere, fare concorsi»

Secondo tema all’ordine del giorno, la riorganizzazione della macchina amministrativa: «È un tema che spunta sempre in campagna elettorale – ha affermato Calabrò. C’è chi ha buttato una paginetta a memoria e chi sa di che parla. Il Comune di Messina ha troppi pochi dipendenti. La precedente amministrazione ha distrutto la macchina amministrativa. Nn abbiamo più posizioni amministrative, non abbiamo indipendenti medi. Cosa dobbiamo fare? Dobbiamo spendere, fare concorsi. Possiamo assumere fino a 250/300 funzionari, dobbiamo coprire le posizioni amministrative e valorizzare tramite le progressioni verticali. Solo così potremo garantire l’efficienza della pubblica amministrazione. Il vero tema del decentramento: le istituzioni vicino alla gente».

La parola ai candidati presidenti delle circoscrizioni

felice calabrò assessore designato franco de domenico

Ad intervenire, infine, Francesco Greco, candidato alla I circoscrizione; Giampiero Terranova alla II; Alessandro Geraci alla III e Giulio Fragale alla V.

«Questa città esce da due situazioni – ha affermato Francesco Greco – quella della classe politica che fino a ieri era a palazzo Zanca che voleva cancellare il decentramento, che voleva sostituire i consiglieri eletti con comitati di nominati. Non dimentichiamoci, poi, che veniamo da Gettonopoli, dove consiglieri sono stati condannati perché non facevano il loro lavoro e si intascavano i gettoni. Non possiamo permettere di far affondare questa nave con le sirene di Montemare. I piccoli comuni in Sicilia sono tutti in dissesto.

La parola è poi passata a Giampiero Terranova: Vorrei allargare il concetto di decentramento su una prospettiva globale. Il decentramento deve abbracciare tanti servizi, anche per esempio la sanità di prossimità. Occorre potenziare il decentramento e farlo funzionare realmente, trasferendo anche le economie. Senza economie da spendere sul territorio i quartieri rimangono solo quelli che fanno le segnalazioni. I consiglieri di quartiere sono eletti dai cittadini, li rappresentano. Sono il front Office della politica».

Per Alessandro Geraci: «In ogni campagna elettorale si parla del decentramento; poi finita la campagna elettorale finisce tutto. Dobbiamo rompere con il passato e alzare il livello. Dobbiamo smettere con i consiglieri comunali che fanno il presidente di quartiere. Auspico di fare il consigliere di quartiere, il presidente, con Franco De Domenico sindaco.

Infine, a chiudere, il giovane Giulio Fragale, candidato alla V circoscrizione: «Si parla tanto di partire dalle periferie e dai giovani. La coalizione ha avuto coraggio a scegliere me e Francesco, due giovani come candidati presidenti. Bisogna dare risposte concrete e immediate alla cittadinanza. L’unico modo per dare questa risposta è attuare il decentramento».

(367)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.