Il Professor Francesco Tomasello ha annunciato, nei giorni scorsi, di voler lasciare in anticipo la sua carica per permettere al professor Pietro Navarra di iniziare il suo mandato e l’attività di neo Rettore dell’Ateneo Peloritano. In una missiva indirizzata a colleghi, personale tecnico e amministrativo e agli studenti, Navarra ringrazia quanti hanno sostenuto la sua candidatura a Rettore per il sessennio 2013-19 e «allo steso modo — scrive — desidero rivolgere un plauso a tutta la Comunità accademica per il senso di responsabilità che ha mostrato partecipando in modo così straordinariamente numeroso alle due tornate elettorali appena trascorse». Soddisfatto della grande partecipazione e della volontà di tutte le componenti dell’Università di «intervenire ed essere coinvolte» nella costruzione del futuro della stessa, il nuovo Rettore non nasconde di approvare la scelta della “vecchia guardia”: «In questa ottica, l’intenzione del Rettore, prof. Francesco Tomasello, di voler rassegnare il suo mandato prima della scadenza naturale e in concomitanza con l’approvazione del bilancio consuntivo dell’Ateneo per l’anno 2012, è da me condivisa e apprezzata. Infatti, la scelta del Rettore in carica, in un clima di piena correttezza istituzionale, anticipa i tempi del mio insediamento, dando così avvio al mandato che la Comunità accademica, in maniera così ampia, mi ha voluto conferire».
«In questo momento — prosegue la nota del professor Navarra — la mia gratitudine va certamente a quanti hanno con me voluto condividere i passaggi più importanti di una lunga campagna elettorale, ma il mio pensiero non può non essere rivolto all’intera Istituzione universitaria che nei prossimi sei anni avrò l’onore di rappresentare.
Le convergenze programmatiche realizzatesi con una larga parte del corpo elettorale su alcuni punti che io ritengo altamente qualificanti, mi lasciano ben sperare per il futuro. Non appena insediatomi, mi metterò immediatamente al lavoro in linea con i suggerimenti e le idee che sono venute e verranno numerose dalla Comunità accademica. Ritengo sia urgente: completare gli adempimenti statutari previsti dall’applicazione della Legge Gelmini ancora inevasi; avviare una serie di incontri con i Dipartimenti per realizzare un modello di governo che ne recuperi la centralità; garantire al Senato Accademico e al Consiglio di Amministrazione il ruolo che meritano nei processi di formulazione delle decisioni, anche attraverso una più corretta separazione delle funzioni tra i Delegati del Rettore e gli Organi di Governo; predisporre, in piena sinergia con le Organizzazioni Sindacali, i passaggi necessari per attuare una riorganizzazione complessiva della macchina amministrativa».
«La nostra Università — conclude — possiede già oggi tutte le energie per fondare su basi solide il suo futuro. Il ruolo del nuovo Rettore sarà quello di riconoscerle e costruire le condizioni affinché esse possano esprimersi al meglio e nell’interesse di tutti, nessuno escluso».
(104)