«Impariamo a volare alto». Questo l’appello del futuro Magnifico Rettore dell’Ateneo Peloritano, il prof. Pietro Navarra, alla platea del Direttivo provinciale della Cisl Università. Il futuro Rettore dell’Ateneo è stato ospite dei lavori della Federazione Università per aprire il confronto sui temi strategici del futuro dell’Istituzione. Temi affrontati inizialmente dal segretario provinciale Maurizio Fallico che ha evidenziato al prof. Navarra gli aspetti della riorganizzazione della macchina amministrativa sui quali, secondo il sindacato, è necessario intervenire con maggiore priorità.
«I lavoratori — ha detto il segretario generale della Cisl, Tonino Genovese — hanno dimostrato anche in questa circostanza che sono pronti a raccogliere le sfide e volare alto. L’Università ha un ruolo importante per la nostra comunità. Con il futuro magnifico rettore presente ai nostri lavori viene condivisa la necessità di una riorganizzazione della macchina amministrativa, degli uffici e soprattutto della valorizzazione del personale che avverrà attraverso un confronto continuo e costante che diventerà elemento fondante affinché l’Università possa contribuire alla rinascita della comunità messinese e accademica».
«L’Università — ha esordito nel suo intervento il prof. Navarra — ha bisogno di una riorganizzazione complessiva della macchina organizzativa che disegni responsabilità con chiarezza, che abbia processi amministrativi definiti dove ciascuno sa qual è il suo compito. Questa riorganizzazione può nascere attraverso la condivisione di un progetto che non può non partire da un confronto sistematico con le organizzazioni sindacali. La mia elezione — ha ricordato — ha goduto di un sostegno larghissimo da parte del personale tecnico-amministrativo. Conto molto su questa componente, il cui contributo è indispensabile per il rilancio dell’Università».
Il prof. Navarra ha evidenziato come il suo obiettivo sarà quello di proporre sempre la “cultura del confronto” e, infine, ha lanciato il suo appello: «Impariamo a volare alto, deve essere questa la scommessa. Bisogna puntare a traguardi ambiziosi e soprattutto crederci. Il fatto di crederci produce entusiasmo e l’entusiasmo è contagioso. Se tutti ci crediamo possiamo raggiungere l’obiettivo o magari andarci vicino».
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