“Con l’arrivo dell’estate, è dato ormai certo, arrivano gli incendi boschivi e, dato altrettanto certo, è che la causa principale di tali eventi disastrosi, che spesso oltre al danno ambientale fanno anche vittime umane, è da attribuire all’uomo. Ecco che occorre un piano per prevenire i roghi, invece di intervenire sull’emergenza. Occorre una ‘gestione del rischio’ che affianchi l’opera del corpo Forestale”.
Lo dice Giambattista Coltraro, capogruppo all’Ars di Sicilia democratica, che prosegue: “Appreso che la Conferenza Stato-Regioni del 4 maggio scorso ha sancito l’accordo quadro tra il governo e le regioni in materia di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi, attraverso una interrogazione chiederò quale
sia la somma stanziata dall’assessorato regionale al Territorio e l’Ambiente per la prevenzione e per fronteggiare l’emergenza incendi sull’isola. Emergenza già alle porte. Quali, in particolare, le somme destinate all’intervento aereo, che da più parti dicono sia insufficiente per il territorio siciliano. Non sta a me- continua Coltraro – ricordare i roghi che lo scorso anno, solo a giugno, dunque a inizio estate, hanno distrutto migliaia di ettari di terreno sui Nebrodi e sulle Madonìe, ma anche sul
resto dell’isola. Ecco che occorre prepararsi e predisporre una spesa che
garantisca la presenza dei mezzi, aerei e di terra, visto che anche le autobotti dei Vigili del Fuoco, della capacità di 1500 litri ciascuna, sono numericamente insufficienti.
Stando a quanto riportato dal Dipartimento della Protezione civile, il costo di un canadair si aggira attorno ai 14mila euro l’ora, una cifra che, ammetto, con incompetenza da ‘civile’, definirei eccessiva, dato che un elicottero della Marina militare o della Capitaneria di Porto, quando si alza in volo, costa 5mila euro.
In ogni caso – conclude il deputato – si punti prima di tutto al monitoraggio, il controllo, delle aree a rischio incendio, e ci si attrezzi, magari realizzando barriere tagliafiamma, perchè i roghi non devastino, come ogni estate, le nostre colture, i nostri boschi”.
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