Per la Federazione Nuova Destra il No alla sfiducia ha aperto le porte ad un governo non più dal basso, come piace sostenere ad Accorinti, ma dall’alto, ma ha anche restituito alla città una destra coesa e con le idee chiare.
Lo afferma con forza il presidente, Franco Tiano, che tira le somme dopo quanto accaduto due giorni fa in consiglio comunale:”Messina, in attesa di rinnovare le poltrone del governo cittadino, si accinge ad un ultimo atto del percorso amministrativo. Dopo una lunga e spossante giornata della sfiducia sono emerse le logiche politiche e gli schieramenti che accompagneranno l’esperienza Accorinti alle prossime competizioni elettorali del 2018. Possiamo affermare, con dati inconfutabili e senza paura di smentite (salvo quelle dei diretti interessati) di essere passati da una rivoluzione dal basso ad un governo dall’alto. Un dato che conforta ed inorgoglisce chi si è battuto e continua a farlo, con determinazione e senza possibili inquinamenti, è l’aver ritrovato un’intesa nello schieramento di destra, ormai pronto a scendere in campo per una nuova Messina, lontano da quelli che c’erano prima e che si identifica nella destra rinnovata, libera dai politici della mercificazione, della svendita di valori e di beni materiali ed immateriale di questo stupendo territorio Metropolitano. Un gruppo coeso che ha rappresentato, con determinazione e contenuti, la parte migliore di un contesto comunale ampiamente delegittimato nei contenuti e nei risultati”.
Per Tiano i 18 mesi che ci separano dalla fine della sindacatura di Renato Accorinti, non porteranno a nulla di positivo per la città:”Nulla di buono ci aspettiamo da questa amministrazione e nulla sappiamo che sin qui è stato fatto. La città subisce la politica gattopardiana ed autoreferenziale, legata ai gettoni ed alle poltrone. Concludiamo facendo rilevare che al contrario dei movimenti Accorintiani, lo abbiamo detto sin dall’inizio e lo riaffermiamo in questa circostanza, la Federazione Nuova Destra, è una realtà legata a valori veri, da sbandierare con trasparenza e dignità, che non occulta la propria appartenenza, che tende al confronto sincero ed onesto con la città, libero da condizionamenti leaderistici e con lo sguardo rivolto al bene comune ed al territorio. Lo stile, infine, non solo nel vestire ma soprattutto nella dignitosa e civile partecipazione alla vita politica e sociale della città, ci vede distanti e distanti da coloro che hanno vergognosamente interrotto i lavori d’aula del civico consenso in occasione della giornata della sfiducia, che hanno esposto manifesti, pugni chiusi ed intonato inni alla memoria”.
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