Accorinti pensa al futuro, Alagna:”Io in giunta? decisione che spetta a Cmdb”

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C’era pure lui a Palazzo Zanca durante la lunga notte della sfiducia e alla fine ha esultato, insieme agli altri supporters dell’amministrazione, quando la presidente del consiglio comunale, Emilia Barrile ha annunciato l’esito della votazione. Ma molto presto per Federico Alagna potrebbe arrivare il salto proprio all’interno della giunta, perché l’ex responsabile di Cambiamo Messina dal Basso è tra le possibili new entry   dell’amministrazione.

Superato indenne lo scoglio della sfiducia, per Renato Accorinti è arrivato il momento di programmare il futuro a partire dal dopo-Eller anche se in molti sono pronti a scommettere anche  sull’addio di Daniela Ursino, di qui si parla ormai da tempo. Proprio in quest’ottica potrebbe rientrare il nome di Alagna, che si dice pronto a raccogliere la sfida ma ogni decisione deve essere condivisa proprio con il resto del movimento di cui fa parte:”Sinceramente non sapevo che il mio nome fosse stato fatto durante le scorse riunioni tra la giunta e gli stessi consiglieri del nostro gruppo – ha dichiarato Alagna – qualsiasi decisione a riguardo deve essere presa di comune accordo con il movimento Cambiamo Messina dal Basso. Non è nostra abitudine intraprendere delle strade in modo individuale, ogni scelta è condivisa con la maggioranza del movimento dopo un confronto leale e democratico. Naturalmente un’eventuale chiamata di Renato non potrebbe che essere ben accetta, però l’ultima parola spetta sempre e comunque a Cambiamo Messina dal Basso, diventare assessore di questa giunta sarebbe un onore”.

Circa l’esito della votazione sulla sfiducia, Alagna respinge con forza la visione di un Accorinti sorretto da dal gruppo dei genovesiani e dal Partito Demcoratico:”Personalmente trovo ridicola la posizione espressa dal consigliere Trischitta che uscendo da Palazzo Zanca ha detto che Accorinti è il nuovo sindaco di Genovese – ha commentato Alagna – è evidente che ci sono stati due blocchi, ovvero quello dei genovesiani e dei tre consiglieri del Partito Democratico, che si sono opposti alla sfiducia ma bisogna domandarsi perché ciò sia avvenuto. Non credo che tutto questo si sia verificato perché queste forze politiche di punto in bianco hanno scelto di sostenere l’amministrazione, ma questo voto è nato per via di alcuni contrasti non risolti tra i vari gruppi consiliari. Non c’è stato alcun ragionamento a supporto della giunta, questi gruppi hanno agito seguendo i loro interessi non reputando opportuno affrontare una campagna elettorale nell’immediato periodo”.

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