L’Unime si trova ancora in fondo alla graduatoria nazionale, a seguito delle prime valutazioni della Vqr (Valutazione della Qualità della Ricerca) relative al 2011-14. Ma nonostante le carenze nella ricerca scientifica, l’Ateneo della città dello Stretto risulta vivere un rilancio, insieme ad altri del meridione, rispetto quelli del Nord. Messina registra un +17%, uno dei miglioramenti più evidenti dopo Perugia Stranieri, Siena Stranieri e Pisa Normale.
“Nel dettaglio, – si legge nel comunicato stampa- per l’indicatore del reclutamento (che misura l’impatto delle politiche di Ateneo sulla ricerca) Messina è ventottesima su sessantacinque Università. Per l’indicatore complessivo che tiene presente anche il dato qualitativo e quantitativo relativo alle pubblicazioni presentate, Unime si trova davanti ad Atenei come Catania, Palermo, Roma La Sapienza, Siena e Bari. Proprio quest’ultimo dato, nel 2013, aveva invece relegato Messina all’ultimo posto. ‘Quella graduatoria – dice il prorettore alla Ricerca, Salvatore Cuzzocrea – è ormai un lontano ricordo. Un plauso va sicuramente a tutti i colleghi che hanno contribuito al raggiungimento di questo risultato’. Inoltre, i numeri offrono un fondamentale riscontro rispetto alle politiche di Ateneo in termini di reclutamento. Ovviamente, però, non ci si può e non ci si deve accontentare. Nelle prossime settimane, non appena riceveremo il report completo, avvieremo un’attenta analisi per capire quali sono gli ulteriori margini di miglioramento”.
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