Il caso della chiusura della “Leopardi” è solo l’ultimo in ordine di tempo, ma può essere considerato il simbolo di un’edilizia scolastica cittadina che non è mai stata così in difficoltà. Come dimenticare, inoltre, gli altri due casi scottanti, vale a dire quelli che riguardano la “Castronovo” e la “Paino”, ritenute pericolose per l’incolumità dei piccoli alunni.
Problemi strutturali che hanno portato alla chiusura, seppur momentanea, anche della “Enzo Drago”, della “Tommaseo”, della “Pirandello” e del plesso di Santa Margherita. Una vera e propria ecatombe che non ha risparmiato neanche gli istituti superiori, come testimonia la carenza di aule del Liceo “Seguenza”. Anche la situazione in provincia non è rosea, a Barcellona Pozzo di Gotto il dirigente scolastico ha deciso per la chiusura del plesso “Destra Longano” dell’Istituto “Bastiano Genovese”, dopo aver chiesto al Comune di approntare le opportune verifiche e rilasciare il relativo certificato d’agibilità.
L’FLC Cgil di Messina traccia un bilancio negativo della condizione delle scuole di Messina e provincia, ricordando come in molti comuni non sia partito il servizio mensa. Il segretario generale del sindacato, Pietro Patti, auspica che il settore dell’edilizia scolastica possa essere maggiormente attenzionato dal Governo nazionale: ” Da anni ormai stiamo assistendo allo smantellamento della scuola pubblica e ad un calo di investimenti nell’istruzione e nella ricerca che fanno dell’Italia fanalino di coda tra i paesi dell’UE. Bisogna pensare a un vero e “grande” piano di edilizia scolastica che trasformi gli edifici in luoghi sicuri per il sapere e la salute dei nostri figli. Auspico una sinergia tra gli amministratori locali e nazionali affinché si possano superare le emergenze che tormentano il nostro territorio. I nostri figli, gli insegnanti, il personale ATA e i dirigenti scolastici devono vivere i giorni di scuola nella normalità e non nella straordinarietà e precarietà che ormai li accompagna da anni, se non addirittura decenni”.
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