Franco Tiano, portavoce di FederaAzione Nuova Destra, interviene sull’assenza di continuità territoriale. Ecco cosa scrive:
“La città di Messina è schiava di una servitù di passaggio legata alla mancata continuità territoriale. Per questo motivo è assoggettata a costi di gestione e di manutenzione spropositati rispetto all’ordinario. L’ambiente, per l’inquinamento, ne risente. Il rischio d’incidenza di tamponamenti supera ogni limite, considerando che si tratta del centro cittadino.
E’ anche accertato che la possibilità di sviluppo del territorio viene condizionata enormemente dal passaggio dei mezzi pesanti in centro città. Ciò implica la necessità di trovare lavoro in posti distanti da dove si concentra il traffico, rinunciando a vivere nel proprio territorio. Spesso il pericolo è stato devastante per cose e persone, sino a raggiungere la morte di nostri concittadini. E’ un quadro desolante, che Messina continua a pagare, e non sappiamo se le opere messe in cantiere riguardo il porto di Tremestieri, risolveranno del tutto il problema. “Certo, ci vorrebbe il Ponte”, direbbe la maggioranza dei cittadini, ma purtroppo bisogna fare i conti con la realtà attuale che lo ha osteggiato ed uno Stato che cammina ad un unico binario, lasciando al Sud un ruolo marginale ed improduttivo.
Questo è solo uno dei tanti conti che la città è costretta a pagare. Bisognerebbe rileggere la storia, per comprendere i benefici di parte che hanno consentito di costruire poteri, non solo economici ma anche politici, e che hanno determinato un sistema assistenziale impareggiabile ed occlusivo rispetto ad ogni eccellenza locale.
Riguardo all’appiattirsi delle possibilità di una comunità meravigliosa, lo Stato è assente e con esso la politica della Regione Siciliana. Quest’ultima, nemmeno a dirlo, costruita attraverso una consistente e determinante quota di consensi provenienti da Messina.
Alla luce dei costi che la città subisce, c’è anche quello della tariffa di attraversamento. Onerosa e limitativa rispetto ala libera circolazione tra due realtà bagnate dalla Stretto. E stato costruito un muro che limita i rapporti tra città affini.
Sono queste le principali ragioni per chiedere un minimo di attenzione per il bene comune di questa città. Sappiamo di dovere pagare per molto tempo lo scotto di una mancata continuità territoriale e che l’attenzione è stata, nel tempo, riservata a pochi intimi.
Il nostro primo cittadino, Renato Accorinti, si faccia carico di proporre, in collaborazione all’Autorità Portuale, all’assessorato al Patrimonio Marittimo, ed a tutti gli Enti Preposti, una tariffa per i residenti (almeno per i cittadini che abitano a Messina, che pagano un alto prezzo e non solo economico), per l’attraversamento dello Stretto di Messina, scontata al 50%.
Lo faccia intermediando con la compagnia di traghettamento e privandosi di ogni tessera a uso amministrativo o privato (qualora l’avesse ricevuta). Inviti la giunta, il consiglio, i dirigenti del comune ed i rappresentanti degli altri Enti, a seguire il suo gesto. Spieghi all’intero apparato che, ottenere agevolazioni, in nome dell’ente e delle proprie funzioni pubbliche, da una società, vincitrice di appalti e concessioni, indetti dallo stesso Ente o realtà operanti nel settore pubblico (escludendo le forze dell’ordine), è conflitto d’interessi.
Ottenga tutto ciò per i cittadini e sottragga eventuali concessioni rivolte al sistema. Messina paga lo scotto di una servitù”.
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