La tragedia della giovane Ilaria ha innegabilmente scosso Messina. Al di là delle polemiche – sterili o costruttive – che si sono succedute, la sua morte impone inevitabili riflessioni. Per questa ragione Ferdinando Croce, presidente del movimento “Vento dello Stretto”, si rivolge, con una lettera, direttamente ai giovani messinesi e alle loro famiglie, nella speranza che simili episodi in futuro possano essere scongiurati.
«La ricostruzione da parte degli organi inquirenti, sia pur ancora parzialissima – scrive Croce –, delle cause che hanno condotto alla morte della giovane Ilaria, e la triste conferma che il tragico evento si sarebbe verificato principalmente per via dell’assunzione da parte della sedicenne di una potente sostanza stupefacente, ha sconvolto un’intera Comunità (lo testimonia, tra le altre cose, l’impatto che la storia ha provocato sui social).
Per queste ragioni, il Movimento “Vento dello Stretto” – lungi dal voler entrare nel merito della vicenda, e a prescindere dalle cause che hanno condotto alla scomparsa della ragazza – intende adesso lanciare un accorato appello nei confronti di tutti i giovani messinesi e delle loro famiglie.
Se è vero infatti (come più volte è stato osservato) che Ilaria era una ragazza normale, come tante, e che per questa ragione non è corretto ed è anzi irrispettoso additare la sua presunta abitualità al mondo delle droghe, è altrettanto vero che quanto accaduto rischia in futuro di ripetersi con qualunque altro giovane concittadino, e potrebbe conseguentemente devastare per sempre la vita sua e di altre famiglie messinesi.
Tutto ciò deve quindi essere fermamente scongiurato ed evitato, innanzitutto grazie all’impegno civico e alla prevenzione che – rigorosamente al fianco e a sostegno dei genitori – possono e debbono provenire, oltre che dal mondo delle Istituzioni, proprio da quello dell’associazionismo.
“Vento dello Stretto” intende quindi rivolgere un invito semplicissimo: giovani messinesi, non drogatevi! Non commettete questo errore, perché non esiste una libertà di drogarsi. È una fregatura che può irreparabilmente rovinare la vita, una presunta libertà che vi si ritorce contro perché finisce per togliere anziché darvi qualcosa».
«Sappiamo bene – prosegue la lettera – che sembra uno slogan banale, tipico di una società di fine anni Ottanta inizio anni Novanta (in cui, paradossalmente, la consapevolezza del male che rappresentano le droghe e, in genere, la cura della persona umana erano molto più elevate) e che ha via via ceduto il passo alla cultura della presunta libertà da tutto: ma è proprio a questi concetti che riteniamo si debba ritornare per sperare in un futuro migliore.
Sembra strano, ma “lo sballo”, la ricerca dell’emozione forte che caratterizza e connota una personalità, può e deve essere ritrovata in ben altri ambiti: nello studio, nel sociale, nello sport, nella politica! Al tempo stesso, la nostra Comunità ha un disperato bisogno delle energie che solo i giovani sanno impiegare in queste attività, e per questo motivo deve essere in grado di vederli come una risorsa da valorizzare e non come degli ingombri da parcheggiare.
E in Città esiste, eccome, nella attuale generazione dei ventenni messinesi, un enorme patrimonio di energie, che tuttavia spesso rimane inespresso perché lobotomizzato proprio da fattori alienanti come la smodata dipendenza, oltre che dalle droghe, dagli smartphone, da internet, dal rapporto morboso con il denaro.
L’appello, quindi, che “Vento dello Stretto” intende lanciare a tutti i giovani messinesi è di trarre prezioso spunto da tutto ciò per reagire a questo spleen e spazzare via il vuoto di ideali e di prospettive che spesso pervade i loro animi, di modo che la giovinezza non scivoli repentina e, magari, soltanto alla soglia dei trent’anni ci si interroghi su cosa sarà del proprio incertissimo futuro».
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