Finalmente venerdì scorso, dopo non pochi problemi, dubbi ed in tempi che si possono definire quasi “biblici”, si è giunti all’approvazione dello schema di transazione che regola i rapporti economici tra Ato3 e MessinAmbiente e tra le stesse e il Comune, annullando tutti i contenziosi in corso.
Soddisfatto il vicesindaco, Guido Signorino, che affida ad una nota le sua considerazioni sulla questione.
«La base economica per la transazione – scrive Signorino – è definita dal piano di riequilibrio del Comune, che ha censito le esposizioni delle società partecipate. Su questa base risulta possibile chiudere le partite debitorie e avviare la liquidazione delle società, stanti anche le varie reciproche concessioni in merito a interessi rivendicati, a oneri vari, a compensazioni ed economie di tipo “reale” (ad esempio, l’utilizzo delle risorse strumentali, la disponibilità di stabili o di infrastrutture, ecc.). Il perimetro finanziario di questo accordo è stato definito con la seconda versione del piano di riequilibrio,anche dietro le indicazioni fornite dal Collegio dei revisori dei conti del Comune in merito ai valori da appostare nel piano stesso».
Il vicesindaco ricorda: «A seguito del nostro insediamento abbiamo trovato una condizione nella quale la gestione del ciclo dei rifiuti era caratterizzata da due elementi strutturalmente orientati alla generazione di debito pubblico: uno squilibrio strutturale tra costi e ricavi nella gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani e (più in generale) dell’igiene urbana e della manutenzione del verde; esperienze di gestione del bilancio comunale e dei bilanci aziendali nelle quali venivano approvati piani di costo non coerenti e venivano garantiti finanziamenti nel bilancio di previsione, salvo determinarne pesanti decurtazioni in fasi avanzate dell’anno (settembre, novembre), quando la riduzione delle spese avrebbe determinato la sospensione del servizio essenziale della raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. La qualità del servizio, peraltro, aveva raggiunto livelli minimi e inaccettabili. Era necessario creare una cesura tra un passato ingestibile e la necessità presente di riorganizzare il ciclo della gestione dei rifiuti».
Alessio Ciacci, chiamato proprio per eseguire questo “taglio”, secondo Signorino, «ha consentito di avviare una stagione di innovazione strutturale, con riorganizzazione dell’azienda e definizione di nuovi obiettivi. La riduzione di sprechi, l’introduzione di nuovi sistemi di approvvigionamento, il contenimento di alcuni costi, l’avvio della raccolta differenziata e gli ottimi risultati raggiunti in questo campo sono di grande importanza, tenuto conto delle difficoltà crescenti, legate anche alle incertezze circa il sistema delle discariche e all’inesistenza di una seria politica infrastrutturale regionale in materia».
Per il vicesindaco “l’accordo siglato ieri è un traguardo storico che raccoglie il frutto di un lungo e intenso lavoro di valutazione condivisa tra Comune e aziende (particolarmente complesso dato il livello di contenzioso esistente tra le società) e si inserisce nel processo di ristrutturazione del sistema delle partecipate che sostiene l’avvio della nuova fase della gestione dei servizi a Messina. Dopo aver definito la scelta economica di procedere ad affidamento del servizio con modalità “in house providing” col piano di intervento Aro (adottato dalla giunta ancora nel novembre 2014 e approvato dalla Regione nel maggio scorso), sono state valutate due opzioni: costituzione di nuova società o affidamento del servizio a società esistente. A seguito della variazione statutaria di Amam intervenuta la scorsa settimana, in linea con l’orientamento del Governo mirante a ridurre e razionalizzare le società partecipate, l’amministrazione ha valutato le economie gestionali derivanti dall’accorpamento dei servizi e propone di procedere affidando ad AMAM i servizi ambientali, la gestione di impianti (l’impianto per il trattamento della raccolta differenziata di Pace), la manutenzione del verde e altri servizi connessi alla gestione delle acque e dell’igiene urbana».
Signorino chiarisce anche la questione del passaggio di servizi e lavoratori: «Il trasferimento per mobilità interaziendale del personale impiegato in ATO e nel “cantiere Messina” di MessinAmbiente consentirà ad Amam di superare la criticità della carenza di personale, mentre i servizi aggiuntivi conferiranno le risorse necessarie a sostenere le spese senza determinare squilibri finanziari, consentendo di operare la separazione piena tra passato e presente, la transazione siglata ieri è un tassello fondamentale sia per il riequilibrio finanziario del settore pubblico a Messina che per la ristrutturazione complessiva delle partecipate e dei servizi».
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