Il comitato No. Pororoga. Rettori scrive al ministro Profumo, segnalando che pochi giorni fa, la Procura della Repubblica di Messina ha avviato una indagine sulla dubbia legittimità delle proroghe degli organi di governo dell’Ateneo messinese, con ipotesi di reato di abuso di ufficio a carico di ignoti. «Spiace constatare — dicono dal Comitato — che sulla medesima questione, oggetto di una circostanziata richiesta di atto ispettivo sottoposta alla Sua cortese attenzione da parte di un gruppo di docenti dell’Università di Messina, Lei non abbia ritenuto di pronunciarsi. Allo stesso modo è rimasto inevaso l’atto di sindacato ispettivo, presentato a luglio dal Senatore Giambrone, componente della VII Commissione permanente del Senato della Repubblica e Segretario regionale dell’Italia dei Valori per la Sicilia». Nota dolente la costituzione dello Statuto della Fondazione: «Intanto — precisano — il Magnifico Rettore dell’Università di Messina, prorogato in virtù della legge 240/2010 per l’anno accademico 2011/2012 e prorogato nuovamente per il 2012/2013, grazie ad un comma inserito nella legge di revisione della spesa dell’agosto 2012, insieme a un Senato Accademico e a un Consiglio di Amministrazione la cui permanenza in carica appare questionabile, hanno pensato bene di licenziare lo Statuto di una “Fondazione Università”, all’insaputa della comunità accademica, che della nuova istituzione ha appreso solo a cose fatte. In questo caso il Ministero con grande solerzia non solo ha preso in esame la pratica, ma si è affrettato a dare il proprio assenso a una operazione che oltre a costituire un precedente per la natura sui generis della Fondazione, con buona probabilità rappresenterà l’approdo dell’attuale Rettore, prossimo alla chiusura di uno dei processi penali a suo carico, a proposito delle presunte pressioni esercitate in un concorso di II fascia, a favore del figlio dell’allora Preside della Facoltà di Veterinaria che aveva bandito la procedura comparativa. Tutto lascia infatti presagire che con straordinario tempismo, subito dopo la formalizzazione della Fondazione attraverso l’opportuno atto notarile, ma appena prima che il processo giunga a sentenza, a presiedere la Fondazione sarà chiamato il Magnifico Rettore». «Alla luce di quanto appena esposto, — concludono — confidiamo sul fatto che Lei voglia riconsiderare la propria posizione, posto che lo statuto della Fondazione messinese risulta essere stato “autorizzato dal MIUR dopo un controllo di legittimità e di merito”. A prescindere dalla questione di legittimità, ma entrando nel merito, le saremmo per altro grati qualora volesse spiegarci a chi possa giovare l’istituzione di una Fondazione che, avendo come unico socio fondatore l’Università, necessiterà per il suo funzionamento di risorse che non potranno che essere sottratte alla diretta disponibilità dell’Ateneo e dei suoi Dipartimenti». No.Proroga.Rettori auspica che ne frattempo il Rettore e gli Organi di Governo dell’Università revochino temporaneamente le decisioni assunte, nell’attesa che venga fatta chiarezza sulla questione della legittimità delle proroghe.
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