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Lettera ad Accorinti. “DecideMessina” lo vuole fuori dal Comune: “Torni a casa”

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accorinti4I promotori di “DecideMessina” hanno organizzato una conferenza stampa per sabato 17 gennaio, alle 10.00, nella Sala ovale” di Palazzo Zanca. Una conferenza che servirà a fare chiarezza sulle loro posizioni nei confronti delle scelte amministrative e politiche del sindaco Renato Accoriniti e della sua Giunta. Nel frattempo, scrivono una lettera al Primo Cittadino: «Caro Accorinti, con noi, che ti abbiamo sostenuto, il rapporto di fiducia è cessato. Puoi tornare a casa!».

Ecco il testo integrale:

«Caro Accorinti,

la tua Giunta non è di sinistra e non può essere “anarchica”(!?) come il sindaco perché gli anarchici avversano le istituzioni, è tutt’altro che ecumenica in quanto viziata da presenze provenienti dallo stesso “cerchio” e men che meno si può definire una Giunta dal basso visto che le nomine dei componenti e degli esperti le hai calate dall’alto e l’amministrazione della città ha assunto una deriva liberista che si pone come diretta controparte della popolazione.

Con noi, che ti abbiamo sostenuto in quella che credevamo fosse una battaglia collettiva, il rapporto di fiducia è cessato.

Puoi tornare a casa! L’onestà intellettuale dovrebbe indurti alle responsabili dimissioni ma siamo fermamente convinti che non lo farai, non te lo permetteranno, ti hanno appoggiato dall’esterno con i loro sistemi e adesso devi ripagarli ma il conto non è nostro, è solo tuo, pertanto, ti preannunciamo una opposizione consapevole, dura, con una spinta veramente dal basso che, come avrai imparato in “40 anni di lotte”, non fa sconti a nessuno, neanche a te!

Pensavamo di aver eletto il rappresentante di tutti ma è venuto fuori il volto l’individualista che si parla addosso e si incarta dichiarando tutto e il contrario di tutto per celare un tradimento ormai conclamato.

Non un punto del programma sottoscritto e presentato alla città ha avuto seguito oltre la “carta”. “Democrazia è partecipazione” recitava la conclusione di quel programma ma è proprio la partecipazione che manca ed è venuta meno anche la democrazia.

Il movimento di popolo che ti ha sostenuto si fondava sull’intelligenza collettiva, la democrazia partecipata era il motore di propulsione, per la tua candidatura abbiamo ritenuto indispensabile certificare il consenso dal basso con la raccolta della firme che ci ha visti tutti impegnati a metterci la faccia per proporre uno di noi alla guida della città ma una volta raggiunta la fascia tricolore sei diventato uno di loro.

Il “basso” non ti è servito per cambiare Messina, lo hai usato per arrivare alla poltrona e poi hai imposto che le decisioni venissero assunte in stanze che non sono quelle dell’istituzione e di collettivo hanno davvero poco. Per noi si tratta di cerchio magico, nel migliore dei casi sei come gli altri, come quelli che c’erano prima.

I bisogni della gente, dei lavoratori, degli ultimi, sono passati in secondo piano, la priorità ha invertito la rotta verso gli interessi di chi ti affianca e ti indirizza, la tua sindacatura è lo scranno giusto per assisterli e pubblicizzarli. Ci sono riusciti, ci siete riusciti. Ma ora basta!!!

Hai sapientemente fatto il loro uomo immagine, il cavallo di Troia per infiltrarli nel “basso”, fra la gente per bene, il sindaco “rivoluzionario” acclamato dagli ultimi si è rivelato pompiere della protesta e dell’indignazione ma il nostro progetto era un altro: cambiare Messina eliminando il verminaio che l’ha affossata e fare pagare ad ognuno le colpe che hanno massacrato il territorio. Noi continuiamo a crederci nonostante la cocente delusione che rappresenti.

Il sistema c’era e ti è stato suggerito da ogni versante pulito: dichiarare il dissesto ed azzerare una intera classe dirigente cresciuta nella melassa e nel malaffare, non l’hai e non l’avete voluto fare, vi siete nascosti dietro un pretestuoso senso di responsabilità, la responsabilità di evitare che “quelli che c’erano prima” finissero nell’occhio della Magistratura.

Avete motivato e spiegato che volevate salvare Messina dal dissesto per non gravare sulla pelle dei cittadini ma i cittadini sono stati ugualmente gravati da tasse e balzelli al massimo, il dissesto informale è di fatto realizzato e lo pagano solo i cittadini, Il dissesto ufficiale che artatamente avete dribblato avrebbe eliminato le truppe cammellate, i peones del sistema di potere politico-mafioso che da sempre attanaglia Messina.

Gli unici a salvarsi sono stati i precedenti amministratori che non sarebbero più stati candidabili per dieci anni ed i loro proseliti che oggi ti sostengono all’interno del consiglio comunale.

La tua poltrona è salva solo grazie al supporto dei nemici di sempre, quelli contro cui racconti di aver lottato per quarant’anni, ti hanno trascinato nel loro circolo vizioso approfittando della tua incapacità di intendere il torbido… ma forse siamo ingenui e c’è di più.

Quello che resta è il piano strategico di chi comandava e continua a comandare: ottenere una tregua nella crisi, attraversare sottotraccia la buriana e riorganizzarsi per tornare più oppressivi e corrotti di prima.

Ci riusciranno con la tua complicità e quando non avranno più bisogno dello specchietto per le allodole ti metteranno da parte senza ringraziare, come hai fatto tu con la gente che ti ha sostenuto.

Ci rifiutiamo di pensare che tu sia complice, ma utile idiota si.

Non esistono ingiustizie inevitabili ed alle vostre ingiustizie noi diciamo: adesso basta; decide Messina!!!

Mario Midolo e Placido Smedile (Movimento Democrazia Disabile), Antonio Bertuccelli, Renato De Luca e Francesco Napoli (Partito Comunista d’Italia Messina), Raffaella Spadaro e Raffaele Scirocco, (Verdi Messina), Antonino Alessi e Salvatore Mammola (Italia dei Valori Messina), Valentina Roberto (Sindacato Asia Usb Messina), Claudio Mondello, Mariano Massaro».

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