“Foscolo” occupata. Riunione e invito ai vigili urbani per lo sgombero

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scuola foscolo pinelliIl preside della scuola “Ugo Foscolo” di via Palermo non si assume nessuna responsabilità del plesso attualmente occupato abusivamente dai ragazzi del Pinelli, nel caso in cui dovessero avvenire incidenti e/o infortuni a persone o distrazione del materiale didattico e archivistico. La permanenza nei locali del plesso della scuola Foscolo – ci ha tenuto a sottolineare – è avvenuta senza la sua preventiva autorizzazione.

È quanto emerso nel corso di una riunione che l’assessore alla Pubblica Istruzione, Patrizia Panarello, ha tenuto ieri per discutere sulle problematiche dell’istituto occupato. Presenti all’incontro il sindaco, Renato Accorinti; gli assessori, Daniele Ialacqua e Tonino Perna; il preside Rosario Abate; il dirigente alle politiche culturali ed educative, Salvatore De Francesco; l’architetto Rosa Antonuccio, del dipartimento Manutenzione immobili comunali; il presidente della V Circoscrizione, Santino Morabito; una rappresentanza del movimento “Cambiamo Messina dal Basso”, del laboratorio sui beni comuni e dei ragazzi del movimento denominato “Teatro Pinelli”; il referente degli “Stati generali della cultura”, Renzo Di Chio.

In particolare, il preside Abate ha evidenziato come sia necessario procedere al più presto allo spostamento e al ricollocamento nel plesso “Battisti” dell’archivio della scuola contenente anche i fascicoli del personale scolastico e degli studenti, e ha chiesto di poter utilizzare il piano terra dell’edificio per ospitare un corso per adulti lavoratori stranieri e la palestra, dismettendo il primo e il secondo piano, considerati superflui dato il numero di studenti iscritti alla scuola.

Il dirigente De Francesco ha precisato che il plesso Foscolo è stato interdetto alle attività didattiche con ordinanza commissariale n. 129 del 21 marzo 2013 a seguito di prescrizioni dettate dalla medicina del lavoro. Pertanto con la nota n. 5377 del 12 gennaio scorso invita il comando della Polizia Municipale a predisporre un sopralluogo urgente affinché si pongano in essere tutte le azioni necessarie di sgombero, considerato che nel plesso esistono diversi arredi scolastici, strumenti musicali, attrezzature informatiche facenti parte di un laboratorio autorizzato dal Ministero. Inoltre fa presente che, non essendo il plesso dismesso ma solo interdetto momentaneamente alle attività didattiche, sono ancora attive le utenze Enel, Amam, telefonica e dunque né lui né il preside Abate possono essere ritenuti responsabili del loro attuale consumo abusivo.

L’assessore Panarello ha illustrato ai presenti l’iter necessario per poter arrivare a un utilizzo dell’immobile nel rispetto dei regolamenti comunali e dei principi di democrazia partecipativa che animano l’azione dell’Amministrazione, sottolineando che chiunque decida di poter fare del plesso Foscolo un utilizzo diverso da quello istituzionale scolastico deve prima potersi confrontarsi con il preside Abate in quanto in questo momento la strutture risulta appartenente al patrimonio immobiliare scolastico.  Lo stesso dirigente scolastico è infatti interessato a utilizzare come scuola il piano terra dell’immobile e la palestra connessa. Dunque, bisognerà provvedere, tramite delibera di Giunta, alla sola dismissione del I e II piano.

I tecnici comunali dovranno valutare l’entità dei lavori necessari per ottenere l’agibilità dei locali richiesti dal preside per poterli riaprire al territorio. A tal proposito si propone di effettuare un sopralluogo giovedì pomeriggio. In ogni caso, una volta dismessi, i due piani del plesso passeranno a far parte del patrimonio immobiliare comunale e a quel punto la competenza passerà all’assessore al Patrimonio. In assenza di un regolamento sui beni comunali bisognerà procedere, così come è avvenuto per l’Istituto Marino di Mortelle e per come sta accadendo per la ex scuola Costa Fraccola, alla predisposizione di un bando pubblico che tenga conto, così come ha suggerito l’architetto Luciano Marabello, dei principi che fino ad oggi hanno ispirato a livello nazionale i regolamenti sui beni comuni.

Il presidente della V Circoscrizione Morabito, nelle more di espletare il bando, ha suggerito che si potrebbe fare un accordo con i ragazzi del Pinelli per portare avanti progetti concreti di sussidiarietà sul territorio relativi alla cultura, all’arte, all’istruzione e alla formazione, considerando il loro apporto fondamentale per la vita del quartiere. L’accordo dovrebbe prevedere un’autorizzazione da parte dell’Amministrazione in cambio di un’assunzione di responsabilità da parte degli occupanti ed eventualmente della circoscrizione, della gestione dei locali che include il pagamento delle utenze e la cura del materiale scolastico rimanente.

Anche l’assessore Perna ha concordato sul fatto che la scuola Foscolo, ricadendo in un quartiere particolarmente privo di centri giovanili e di aggregazione, ha come sua vocazione primaria quella di rappresentare un centro di cultura e di formazione, pertanto un altro utilizzo risulterebbe improprio.

Il sindaco, dal canto suo, pone il problema dei fitti passivi e della necessità di utilizzare al meglio il patrimonio comunale considerate anche le diverse esigenze della città e la difficoltà di arrivare ad una scelta unanime condivisa sull’utilizzo del patrimonio comunale.

 L’assessore Panarello si è impegnata a riconvocare un tavolo tecnico la prossima settimana, dopo un sopralluogo, e ricorda inoltre che è partito anche a Messina il progetto nazionale “Scuole aperte”, a cui hanno aderito ben 10 Istituti Comprensivi di diverse zone della città, i quali stanno lavorando in rete per aprire in orario extra scolastico le loro scuole al territorio.

Il prossimo incontro sul tema avverrà il 29 gennaio alla presenza dei dirigenti scolastici. «Questo a dimostrazione che la città non è ferma – ha concluso l’assessore Panarello – come qualcuno a volte superficialmente denuncia. Il nostro impegno è altissimo e i risultati, seppur parziali, vanno evidenziati per evitare che la nostra bella città sia sempre oggetto di critiche sterili e mai di azioni progettuali concrete volte al suo miglioramento».

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