Gioveni e Cacciotto (III circoscrizione): «Dopo lo scandalo dell’Iacp, Lo Conti si dimetta»

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Gioveni LiberoCacciottoGioveni e Cacciotto l’avevano detto, avevano più volte denunciato l’immobilismo dell’Iacp. Ora scrivono in una nota: «Avevamo deciso, dopo lo scandalo di questi giorni, di non prendere affatto posizione sull’incredibile vicenda, sia per rispettare il delicato lavoro degli inquirenti e il conseguente e sacrosanto diritto di difesa degli accusati, sia per non rischiare di cavalcare un’onda della quale noi stessi eravamo stati tuttavia facili premonitori in riferimento alla paralisi amministrativa degli uffici». Ai consiglieri della III circoscrizione non è però piaciuto l’intervento del Commissario Venerando Lo Conti e hanno deciso di dire la loro: «Dopo le inopportune e fuorvianti dichiarazioni del Commissario Venerando Lo Conti sullo scandalo che ha coinvolto l’ente che lui guida già da 10 mesi, non possiamo non prendere parola ― dicono ― visto che l’Istituto nel nostro territorio e per i problemi della gente che rappresentiamo ha un ruolo predominante, essendo altissima la concentrazione di alloggi popolari e numerose anche le aree interessate ai progetti inseriti nei vari ambiti di Risanamento». A Gioveni e Cacciotto non è piaciuta particolarmente la dichiarazione di Lo Conte sugli importanti risultati ottenuti dall’Istituto che non devono, in alcun modo, essere oscurati dalle circostanze degli ultimi giorni. I consiglieri a questo punto chiedono a Lo Conte: «Ma quali sono questi risultati? Quelli di aver lasciato al palo numerosi progetti (fra tutti i 112 alloggi e il parco di quartiere di Bisconte)?; quelli di aver lasciato nel più totale abbandono e degrado molte aree di cantiere (Bisconte su tutte)? Quelli di essere stato indifferente anche di fronte alle reiterate segnalazioni di pericolo per l’esistenza di un’autentica “bomba ecologica” nell’area sbaraccata di Bisconte per la considerevole presenza di eternit e amianto carbonizzato per la quale è in corso persino un’indagine della Magistratura? ― e continuano ― Quelli di aver totalmente paralizzato le procedure amministrative della dismissione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica? Quelli di aver effettuato col “contagocce” i necessari interventi di manutenzione negli alloggi nonostante i nostri solleciti a provvedervi? Quelli di aver spudoratamente inottemperato alla Legge 311/2004 che prevede  la cessione di centinaia di alloggi al Comune, tanto da spingere quest’ultimo a diffidare l’ente?». Gioveni e Cacciotto chiedono a Lo Conte di compiere un gesto responsabile ed etico, quello di dare le sue dimissioni, anche alla luce del fatto che: «in questi 10 mesi, ― concludono ― oltre ad essere stato quasi sempre assente nel suo ufficio e distante dai problemi della gente, si è astenuto dal partecipare agli incontri col Consiglio Circoscrizionale nonostante gli inviti a delle audizioni in aula per le tante questioni che bollono in pentola».

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