Convertito in legge il decreto, Messina può ora usufruire del Fondo di Rotazione previsto dall’art.4 della 174 (anticipazioni agli enti locali in situazione di grave squilibrio finanziario). Ma il MoVimento 5 Stelle ha qualche dubbio sul fatto che si possa finalmente tirare un sospiro di sollievo per il superamento del dissesto. «Tale procedura non può avere inizio secondo quanto stabilito con l’art. 243/bis, poiché la Corte dei Conti ha già provveduto ad assegnare un termine entro il quale adottare le misure correttive richieste dall’organo di Controllo. Il Commissario ― dicono ― è quindi obbligato, nel termine stabilito, a procedere fornendo tutte le risposte gestionali necessarie ed effettuando i tagli di spesa richiesti. Contestualmente, in considerazione dei gravi motivi di squilibrio strutturale di bilancio, può chiedere un’anticipazione finanziaria dal fondo di rotazione per gli enti locali al ministero dell’Interno e dell’economia poiché in presenza di gravi moti d’urgenza. Tale anticipazione, a valere sul piano pluriennale di riequilibrio da redigere, dovrà essere comunque restituita e dovrà essere utilizzata soltanto per pagare stipendi e per mantenere in esercizio i servizi essenziali. Allo stato quindi le prossime decisioni della Corte dei Conti sembrano dipendere essenzialmente dalla reale capacità dell’Ente di potere fare fronte ai propri impegni e alle direttive ricevute». Dunque c’è ancora molto da fare. «Solo successivamente e conseguentemente ai risultati dell’iter già avviato, se si dovesse ritenere evitabile l’adozione della procedura di dissesto, ― continuano ― si potrà riaprire la possibilità di redigere un piano di riequilibrio finanziario pluriennale da inoltrare al Ministero degli Interni e al parere della Commissione della Corte dei Conti con la possibilità di accedere all’utilizzo del fondo di rotazione». «Ma ― si chiedono ― fino a quale punto questo Fondo può arrivare a sanare il “malato in stato comatoso”, considerato altresì che tali fondi dovranno comunque essere riassorbiti nell’ambito della programmazione di riequilibrio economico finanziario dell’Ente?». Da risolvere, alla luce dei fatti, ― dicono dal M5S ― anche il difficile nodo che riguarda l’ammontare del debito del Comune (60 mln di euro per Coglitore, 240 mln per Croce, 400 mln per i tecnici). «Un bilancio comunale di difficile interpretazione e definito dalla Corte dei Conti non trasparente né veritiero né certo, ― proseguono ― tanto da trasmettere gli atti per le valutazioni del caso al Tribunale di Messina: le società partecipate (dentro o fuori?), i contenziosi, gli interessi maturati, i residui di dubbia realizzazione, le anticipazioni di cassa divenute debito strutturale, il contenzioso attivato recentemente sulla finanza innovativa e l’entità reale di tutti i debiti fuori bilancio». Il MoVimento 5 Stelle Messina chiede al Commissario Croce di rispondere esaustivamente alle richieste della Corte dei Conti e di applicare con urgenza e puntualmente il disposto dell’art. 3 presente nello stesso decreto. E lo invitano inoltre a indire un’assemblea cittadina per chiarire: 1) cosa realmente rappresenti il Fondo di Rotazione per le casse comunali; 2) i numeri reali del bilancio comunale, a quanto ammontano i debiti fuori bilancio (e da cosa sono rappresentati), l’incidenza delle partecipate sullo stesso, quali crediti sono esigibili tra i residui e quali sono da considerarsi inesigibili; 3) indicare in modo chiaro e inequivocabile le responsabilità (politiche e tecniche) della situazione accertata. «Domandiamo solo la trasparenza, il ritorno alla piena legalità e la piena applicazione dell’art 3. In ultimo, ma non meno importante, chiediamo al Commissario Croce ― concludono ― di vagliare la possibilità di richiedere al Presidente della Regione Crocetta l’invio di un pool di funzionari dell’assessorato enti locali e della ragioneria generale della Regione a Messina che si occupi della stesura del conto consuntivo del 2012 del Comune e di un piano particolareggiato e oculato utile per rimettere in linea la gestione futura della Città. Inoltre sarebbe giusto, per i cittadini, ricercare le responsabilità oggettive del disastro».
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