Gioveni a Croce su dismissione alloggi: «Come si fa a procedere alla vendita se prima Iacp non trasferisce la proprietà al Comune?»

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Libero GioveniIl consigliere della terza Circoscrizione, Libero Gioveni, invita Croce, il cui intento sarebbe quello di incamerare nuove risorse a Palazzo Zanca,  a procedere alla dismissione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica a carico del Dipartimento Patrimonio che dovrebbero portare nelle casse comunali, già entro il prossimo mese di aprile, una cifra da 1 milione di euro. «Ci si dimentica o si fa forse finta di non sapere, però ― puntualizza il consigliere ― che non si è ancora data attuazione all’importantissima Legge 311/2004 (meglio nota come Legge Finanziaria 2005) che ha stabilito di trasferire ai Comuni moltissimi alloggi dell’Iacp e dell’Agenzia del Demanio». «Non esiste, infatti ― denuncia Gioveni ― nonostante la norma parli chiaro e preveda già da anni il trasferimento della proprietà di centinaia di alloggi dall’Istituto al Comune, alcun recente verbale di trasferimento firmato dalle parti interessate (Iacp e Comune) che sancisca il cosiddetto passaggio formale di consegna di tale consistente patrimonio immobiliare». «Accade sistematicamente, infatti ― prosegue l’esponente Udc ― che tutti gli inquilini di questi alloggi non sanno più a che santo votarsi per richiedere il riscatto della proprietà dell’abitazione, ai sensi della L.R. 560/93 e della L.R. 43/94 e s.m.i.». «L’istanza per l’acquisto, infatti, non viene presa in considerazione né da Iacp che ritiene di non avere più competenza, né tanto meno dal Comune proprio perché, seppur la suddetta legge preveda espressamente l’acquisizione della proprietà per Palazzo Zanca, il Dipartimento Patrimonio non intende procedere se non prima si formalizza il passaggio di consegne». «Insomma, “il cane continua a moredersi  la coda” e la confusione regna, sovrana – continua Gioveni  –.  E se a tutto questo si aggiunge anche la cronica carenza di personale negli uffici di via Aurelio Saffi, che da sempre ha rappresentato una triste prerogativa del Dipartimento Patrimonio, i tempi previsti dal Commissario Croce non sembra possano essere rispettati». «Sarebbe, pertanto, auspicabile – conclude il consigliere – una forte accelerazione delle procedure attraverso un impegno concreto a 360 gradi da parte di tutti e una discesa in campo diretta e autorevole del Commissario Croce nella necessaria interlocuzione con l’Iacp, il cui immobilismo è ormai sotto gli occhi di tutti».

 

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