Grioli e Calabro (Pd): «Croce pensi ora ad accedere al Salva Comuni. E solo dopo alle misure correttive»

Pubblicato il alle

3' min di lettura

pd logo«Il Partito Democratico ritiene che la ricetta presentata dal Commissario Straordinario del Comune di Messina, a titolo di misure correttive, sia in parte inattuabile – molte misure, infatti, a nostro giudizio, non sono in linea con la normativa vigente e in parte poco efficace – ovvero altre misure prospettate, seppur confacenti, produrrebbero effetti solo a medio e lungo termine». «Se vogliamo evitare il dissesto – volontà che dovrebbe, in maniera determinata ed energica, albergare in ognuno di noi  – è certo che occorre approvare la delibera per accedere alle misure del d.l. 174 da poco convertito in legge, e una volta deliberata l’adesione alle misure della nuova legge è necessario esitare il bilancio di previsione 2012.  Senza questi due passaggi fondamentali ― dicono Grioli e Calabrò, rispettivamente segretario e capogruppo del Pd ― tutte le ricette più o meno realizzabili  verranno spazzate via dalla dichiarazione di dissesto che determinerà effetti disastrosi per una città che è già in agonia». «Non c’è più tempo.  Il Commissario deve dirci se intende esitare la delibera per aderire al decreto “salva comuni” e contestualmente  presentare il bilancio previsionale 2012 di un ragioniere generale in consiglio comunale. Senza questi passaggi da realizzare entro dieci giorni ― sottolineano dal Pd ―  non ha senso discutere di misure correttive che sulla scorta delle considerazioni sopra esposte sono in parte irrealizzabili nelle forme in cui sono state prospettate. Ove il commissario non intendesse porre in essere per quanto di sua competenza i provvedimenti sopra riportati sarebbe evidente la sua scelta di non impedire il dissesto». «Per scongiurare il dissesto e i passi da compiere sono chiari. Entro dieci giorni vanno esitate le due delibere (adesione al decreto salva comuni e bilancio previsionale 2012). Il piano di riequilibrio che occorre presentare per aderire al decreto salva comuni non è altro che un piano di rientro dai debiti su cui la Corte dei Conti avrà un ruolo di controllo. Le misure correttive partono da questo importante passaggio. Non dimentichiamo ― concludono ― che  ove vi fosse  una nuova ordinanza della Corte dei Conti verrebbe meno la possibilità di aderire alle misure del decreto salva comuni quindi saremmo al dissesto in controtendenza a tutte le città d’Italia. Ecco perché occorre fare in fretta e dimostrare alla Corte dei Conti che abbiamo la possibilità di adottare le misure correttive richieste. Adesso spetta al Commissario darci una risposta. Il Pd farà la propria parte così come assicurato sin dall’inizio. La città prima di tutto, poi viene il resto». 

(50)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.