sud chiama nord, francesco gallo e dafne musolino in parlamento

Musolino e Gallo pronti a entrare in Parlamento. De Luca: «La nostra azione sarà dirompente»

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Conferenza stampa romana per i messinesi Francesco Gallo e Dafne Musolino che, domani, approderanno al Parlamento nazionale per l’avvio della XIX legislatura e l’elezione dei presidenti di Camera e Senato. Con loro, il presidente di Sud chiama Nord, Ismaele Lavardera e il leader Cateno De Luca: «Difenderemo la Sicilia».

Alla vigili dell’ingresso dell’ex vicesindaco Francesco Gallo e dell’ex assessore Dafne Musolino rispettivamente alla Camera dei Deputati e al Senato della Repubblica, i rappresentanti di Sud chiama Nord analizzano il risultato elettorale. A presentarli, Ismaele Lavardera, presidente del movimento:  «Svesto i panni di politico e riprendo temporaneamente quelli del cronista. Se fossi in una riunione di redazione, l’argomento di discussione sarebbe il “caso Sud chiama Nord”. Chiederei un approfondimento su come un movimento appena nato abbia fatto a portare in Parlamento un senatore e un deputato. Eppure la stampa nazionale non se ne sta interessando».

«Dafne Musolino e Francesco Gallo – conclude – sono persone che rappresentano il territorio. Abbiamo fatto un pezzettino di storia che rivendichiamo con orgoglio. Difenderemo la Sicilia».

Dafne Musolino: «A Messina abbiamo risolto i nodi fondamentali»

dafne musolinoLa parola è poi passata all’ex assessore all’Ambiente del Comune di Messina, Dafne Musolino: «Un vecchio adagio recita che governare erode il consenso. Noi siamo l’eccezione alla regola, lo abbiamo rappresentato a livello locale, perché abbiamo dimostrato di aver fatto un buon governo. Avevamo una città, Messina, abbandonata da anni. Sembrava che nulla potesse salvarla. Abbiamo governato per tre anni e mezzo, De Luca si è dimesso prima, e abbiamo risolto i nodi fondamentali: il risanamento economico, le baraccopoli. Quando abbiamo fatto le battaglie per il risanamento quasi ci hanno detto che non lo sapevano che a Messina c’erano le baracche. Nonostante i tanti parlamentari messinesi eletti negli anni, questo problema non è stato mai risolto. Oggi la più grande baraccopoli di Messina, Fondo Fucile, non c’è più».

«Il progetto Sud chiama Nord – conclude – nasce come espressione di un’esigenza, che è quella di dire: se a livello locale abbiamo fatto tutto questo da soli, è evidente che per andare avanti per Messina, per la Sicilia, e per il Sud, dobbiamo alzare l’asticella. Siamo una squadra di persone “sfidanti”, raggiunto un obiettivo il nostro leader si pone subito il prossimo. Ci siamo presentati alle elezioni parlando con le persone, piazza per piazza. È un fenomeno che merita di essere studiato».

Francesco Gallo: «Siamo un movimento politico che realizza i sogni»

assessore allo sport Francesco Gallo, MessinaFrancesco Gallo ha ricordato i suoi anni di esperienza in politica e ha aggiunto: «Direi a chi non ci conosce cos’è Sud chiama Nord, in uno slogan. potremmo dire che è un movimento politico che realizza i sogni. Il primo sogno che ha realizzato è quello di una politica bella, senza compromessi, fatta senza scendere a patti con i poteri forti, che guarda al valore delle persone e alle risposte che bisogna dare. Il nostro partito si rivolge a tutti i meridionali d’Italia. Parliamo a questo grande popolo che è maggioranza in Italia e che deve farsi carico di rilanciare il Sud. Il Sud deve crescere insieme al Nord. Non devono esserci territori che vivono in condizioni sfavorevoli».

Cateno De Luca: «Premiati dagli elettori per come abbiamo governato»

cateno de lucaInfine, a chiudere la conferenza stampa, Cateno De Luca, che ha esordito segnalando una mancanza di attenzione verso il movimento Sud chiama Nord da parte della stampa nazionale all’indomani delle elezioni: «Noi siamo stati premiati dagli elettori dove abbiamo governato. Ci rendiamo conto che una visione centralista dello Stato, della politica, non ha portato a nulla. In 30 anni di quanti euro è diminuito il debito pubblico? E di quanto è aumentato? Eppure abbiamo avuto tecnici al Governo. Il risultato è molto banale, 30 anni di politica di tutto l’arco costituzionale non hanno risolto nulla. Allora vuol dire che questa impostazione non funziona. Noi veniamo dall’amministrazione, quindi la nostra azione sarà dirompente. Noi non vogliamo scardinare il sistema, vogliamo un sistema diverso. Rappresentiamo una novità che scardinerà questo clima di rassegnazione. Il movimento, finora relegato in Sicilia, si è sdoganato».

Tra i temi toccati dall’ex sindaco di Messina, quello delle pensioni: «Berlusconi in campagna elettorale ha promesso l’aumento delle pensioni, mia madre mi chiede conto e ragione». La sua proposta – ovvero quella di Sud chiama Nord – sembra essere quella di fissare una pensione minima a 1000 euro.

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